Andrea Gentile, meglio conosciuto come il Cinghiale junior o il figlio del Cinghiale (al secolo Tonino Gentile), candidato di Forza Italia per il seggio di Cosenza alle elezioni politiche del 2022, entrerà in Parlamento. Da secondo classificato infatti, ha presentato un ricorso che è stato accolto dalla Giunta delle elezioni della Camera. Neanche le inchieste di Report sono riuscite a fermare la “macchina da guerra” di questi faccendieri senza scrupoli, che hanno avuto buon gioco a cacciare una deputata del M5s per inserire il loro “rampollo” senza arte né parte, già famigerato per gli incarichi farlocchi elargiti dall’Asp di Cosenza e dalla malapolitica per l’Istituto dei Tumori a Milano nonché per la censura nei confronti di chi aveva provato a sputtanarlo. Niente da fare.
Giulia Presutti, la giornalista di Report che ha condotto l’inchiesta, ce l’ha messa tutta e si è spinta fino a “beccare” il rampollo del Cinghiale in compagnia dell’avvocato Oreste Morcavallo, il legale da sempre in odore di massoneria e poteri forti che quando si tratta di vincere cause come queste è costantemente in prima fila. Classe di ferro 1949, ha una faccia che sembra una “maschera”. Impassibile e imperturbabile. Sempre pronto a destreggiarsi alla grande tra gli schieramenti politici, amico e “fratello” di tutti. Un’autorità riconosciuta in materia “legale” dove per legalità si intende l’affermazione del potere, naturalmente. Forte con i deboli e debole con i forti, per semplificare.
Morcavallo ha dato il meglio di se assistendo il Cinghialotto durante la seduta della Giunta delle elezioni. Più i deputati di opposizione gli rivolgevano domande imbarazzanti sui cittadini che “spontaneamente” avevano ravvisato “irregolarità” nei seggi e più Morcavallo taceva… Mai come in questa circostanza “il silenzio è d’oro”.
I Cinquestelle della Giunta hanno chiesto a Morcavallo cosa avesse pensato e fatto quando alla spicciolata si sono presentati – si fa per dire… – una ottantina di “spontanei” testimoni proprio nel suo studio “legale” per denunciare non si sa bene chi e non si sa bene cosa. Ha approfondito? Verificato? Girato anomalie a chi di competenza varcando altri uffici? Ha usato la tutela della sacra deontologia professionale? Domande pesanti e nessuna risposta. Solo la sua “maschera” che almeno possiamo riprodurre in foto e in video, considerato che Morcavallo – e come potrebbe essere altrimenti? – non ama i riflettori. E così anche a Giulia Presutti, il “principe del foro” risponde con la sua “maschera”. Anzi, quando la cronista insiste e provoca qualche apprensione al piccolo Cinghiale, Morcavallo si produce addirittura in una lezione di giornalismo (!) che tocca il culmine quando definisce “capziose” le domande della giornalista. Ce ne vuole di faccia tosta, avvocato Morcavallo…









