Cosenza, il sindaco massone non va a Messa dal segretario di stato del Vaticano e manda il “chierichetto”

FRANZ IL SINDACO MASSONE DI COSENZA
CHE NON VA A MESSA DAL SEGRETARIO DI STATO VATICANO

Cose che succedono solo a Cosenza. Da oltre tre anni la diocesi cosentina retta da monsignor Francesco Antonio Nolè (ancora per un solo anno…) ha programmato di festeggiare gli 800 anni della consacrazione della Cattedrale (1222-2022) dopo il terremoto del 1184. Un invito importante, a tal punto che è stato mandato a Cosenza il numero due del Vaticano, il segretario di stato (nonché legato papale) Pietro Parolin, un veneto (come Pio X e Giovanni Paolo I) che dal 1986 è nel servizio diplomatico della Santa Sede e dal 31 agosto 2013 lavora “gomito a gomito” con papa Francesco.

E il sindaco massone di Cosenza cosa fa? Non partecipa al momento più importante. In piazza XV Marzo un grande palco (stile quello di Brunori dell’altra sera…) e migliaia di sedie (molte resteranno vuote) attendono che l’evento istituzionale abbia luogo. I gonfaloni, il prefetto, le autorità militari, parlamentari, assessori e consiglieri regionali, la sempre sorridente presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro (a stu priazzu,,,) scortata dal marito e poi oltre 60 sindaci, ma non c’è quello di Cosenza.

Franz Caruso, il sindaco massone di Cosenza, non c’è. Eppure sull’inutile giornale diocesano diretto da don Enzo Gabrieli, Parola di vita (il periodico più prolifico di neo giornalisti iscritti all’Ordine della Calabria,,,) il sindaco dichiara: “Sono onorato nel dare il benvenuto e considero un immenso privilegio poter salutare il cardinale Parolin” (parole, solo parole,,,); “E’ un evento storico che la nostra comunità accoglierà con grande entusiasmo e con i dovuti onorari e solennità il legato pontificio” (parole, parole e solo parole).

Franz Caruso, il sindaco massone di Cosenza, in piazza XV Marzo non ci metterà piede. Concludendo il suo “misero” messaggio il primo cittadino scrive: “Questa giornata così significativa e dal forte valore storico resterà a lungo scolpita nella memoria collettiva della nostra comunità. Grazie, grazie, grazie!”. Tre volte grazie (poteva dirne anche 33 di grazie e tutti sanno cosa vuol dire quel numero).

Ma in piazza Franz il sindaco massone di Cosenza non c’è. E chi manda a rappresentare la nostra città? Dopo il sindaco, c’è il vicesindaco, l’ingegnere Maria Pia Funaro, ma neanche lei c’è, qualcuno degli assessori (che non parlano e non si sentono da sempre) neanche loro sono lì nello spazio autorità. E meno male che almeno non hanno mandato il famigerato presidente del Consiglio, ché a quest’ora riderebbe di gusto tutta la città. 

E allora chi rappresenta Cosenza con la fascia tricolore? Eccolo è lui, il perito agrario Francesco Turco, alias il chierichetto di Serra Spiga, l’ultima ruota del carro a dare il benvenuto e a consegnare “un presente” del Comune al cardinale Parolin. Pare che nel discorso dell’arcivescovo Nolè c’era un passaggio anche per Franz, il sindaco massone di Cosenza, ma non essendo presente, il buon Nolè l’ha tralasciato.

Molti si sono chiesti: possibile che Franz non va e non manda il vicesindaco Funaro? I bene informati di piazza dei Bruzi dicono che non corre buon sangue tra Franz il sindaco massone di Cosenza e la figlia dell’ingegnere Ernesto Funaro, del resto è facile dimostrare che non le ha MAI concesso di indossare la fascia tricolore (ci siamo presi la briga di sfogliare l’album su fb… e non c’è una sola foto).

Forse l’uscita della Funaro a favore del preside Massimo Ciglio per la vicenda del tratto di via Roma, ha notevolmente incrinato i rapporti tra i due, almeno così dice Radio Palazzo; a proposito in piazza XV Marzo, a seguire la Messa c’era anche lui Massimo Ciglio. Che magari strizzerà anche l’occhietto alla massoneria occhiutiana ma almeno salva le apparenze. Come del resto faceva e fa ancora Occhiuto, che si barcamena benissimo tra Massoneria e Chiesa.

Ma torniamo a vedere chi ha rappresentato la città con Parolin. Lo dicevamo: a fare da “padrone di casa” di una laica e socialista città come Cosenza, c’era il chierichetto di Serra Spiga, che va bene quando rappresenta il sindaco alla processione del Crocifisso, di San Francesco e del Corpus Domini, ma vivaddio come si fa a farsi rappresentare in una occasione così importante dal “delegato ai rapporti con le comunità religiose” (con questa delega Franz manda a rappresentare la città di Cosenza con il numero due del Vaticano).

Ma chi è il perito agrario Francesco Turco, che rappresenta con la fascia tricolore Cosenza? Francesco Turco è stato eletto consigliere comunale nella lista di Franz Caruso con i voti dei carismatici e neocatecumenali di Serra Spiga e con un piccolo sostegno elettorale di Giuseppe Giudiceandrea (il famoso comunista con il culo degli altri). E’ la quarta tornata elettorale a cui prende parte. Ora, con tutto il rispetto per i chierichetti, ma non si può far rappresentare Cosenza “l’Atene della Calabria” (come titola il saluto di Franz Caruso su Parola di vita) a un signor nessuno.
Qualche “maligno” ha detto che Franz, il sindaco massone di Cosenza, non poteva rappresentare la città in quella piazza dove a lato del Teatro Rendano “troneggia” una lapide massonica contro la Chiesa. Forse. Corsi e ricorsi della storia? Per intanto Parolin è stato accolto dal chierichetto di Serra Spiga. Povera Cosenza nostra!