Cosenza, il sogno di tutti i giornalisti sportivi? Rinascere… Folino “unto” da zio Silvio!

È il sogno di tutti i giornalisti sportivi di Cosenza e provincia: rinascere Folino. Chi è Folino? Il nuovo addetto stampa del famigerato Gargamella per la sua Guarascese o se preferite Gargamellese. Di Folino non si può non amare anzitutto l’onestà intellettuale, la piacevolezza, il garbo e soprattutto quella sua risatina finale al termine degli audio nella chat dei giornalisti che avevano a cuore le sorti del Cosenza Calcio. Un ghigno a metà tra quello del mago cattivo e della sua “Puffetta”: come si fa a non innamorarsene?

Non è facile per noi comuni mortali raggiungere i suoi livelli, ma impegnandoci possiamo quantomeno avvicinarci a quello che ormai è il Siddharta vivente del Guarascismo. Lo asseconda in ogni suo desiderio, riesce persino a declinare qualche parola in direzione dell’indifendibile: l’identità… sì, ma quale? E il territorio? Il Lametino? Con tutto il rispetto per gli amici di Lamezia che, per loro fortuna, non hanno sperimentato il gargamellismo.

Diciamoci la verità, almeno tra di noi: Folino non sa nulla di calcio, forse a malapena riesce a capire che il pallone è rotondo e forse anche per questo si comporta da dirigente. Indubbiamente ha la faccia tosta, da provocatore seriale e questo particolare dev’essere stato determinante per farlo entrare nelle grazie del mago cattivo. Per il resto, si limita a ripetere ogni volta il solito plot: recitare a pappagallo la linea societaria su qualsiasi tema: negare l’evidenza; frignare perché i colleghi si lamentano del comportamento della società, ricordare che la società ha ragione a prescindere; e infine, quando persino lui si rende conto che sta sparando delle boiate senza senso (come quella dei dirigenti della Vigor presenti in Tribuna), parte con l’attacco personale a chi gli si trova davanti.

Quest’ultima prassi, ormai consolidata e anzi virilmente (?) ostentata, viene adottata con tutti coloro che lo bastonano dialetticamente senza fatica (e del resto zittirlo è più facile che dribblare Caporale). Nelle ultime settimane Folino ha colpito sotto la cintura un sacco di gente, da Alfredo Nardi ad Eliseno Sposato, da Valter Leone a Francesco Veltri passando per Renzo Andropoli e potremmo persino continuare. Ma con quali risultati? Il nulla cosmico e il disprezzo generale. Del resto, per lui Guarascio è la Luce, la Scalise è la Madonna, è Micheli il Nobel per l’Economia in pectore. Siamo ormai al “non avrai altro Dio all’infuori di Domenico Roma”!!!

La sua attività servile nei confronti della società non conosce sosta. Pur di compiacere i padroni, direbbe pure che la Scalise è Madre Teresa di Calcutta. Folino sancisce in questo senso uno scatto ulteriore rispetto a precedenti aedi del potere come Gianluca Pasqua, di cui è la versione più incarognita e al contempo tragicomica. Sì, perché Folino non fa neanche mistero della sua “fede” politica. Per lui il massimo era Berlusconi, come si può agevolmente vedere dalla foto di copertina nella quale ammicca al suo mito. Lui è un suo seguace naturale, anzi diciamo pure che è direttamente “unto” dal Signore… pardon da zio Silvio!