Cosenza in Comune: “Se la mafia si è infiltrata, la responsabilità è della politica”

Comunicato stampa Cosenza in Comune

La maxiretata di questa mattina, che ha visto coinvolti tra l’altro amministratori locali e imprenditori, non ha stupito chi – come Cosenza in Comune – da tempo denuncia l’infiltrazione mafiosa nell’area urbana, in particolare del tessuto economico. Non vogliamo qui attribuire patenti di colpevolezza a nessuno degli arrestati, tutti anzi da considerare innocenti fino a eventuale giudizio penale definitivo di condanna. Tuttavia il garantismo non può essere un alibi per esimersi da un’analisi di quanto accade sotto gli occhi di tutti, nell’indifferenza generale, nella nostra città e nell’area urbana.

Non ci occupiamo di responsabilità penali personali né vogliamo dare giudizi di merito sulla fondatezza delle accuse, ma una cosa va detta con estrema chiarezza: se infiltrazione mafiosa è avvenuta nell’economia cittadina vi è una responsabilità oggettiva politica delle classi dirigenti degli ultimi vent’anni almeno. In questo arco di tempo l’area urbana ha visto il sorgere di una città fantasma (11000 vani circa secondo il Sole 24 ore del 2011),  il proliferare di centri commerciali  di proprietà quanto meno poco chiara, il farsi largo di imprenditori capaci di accumulare liquidità enormi in settori tradizionalmente a bassa resa. Se la politica ha bisogno che la magistratura gli spieghi cosa significa tutto questo, magari aspettando la sentenza di Cassazione prima di prendere contromisure, vuol dire che la politica è inutile.

Noi qui rivendichiamo la necessità di un’opposizione sociale alla ‘ndrangheta che si trasformi in azione politica e amministrativa. Fino ad ora non abbiamo visto alcuna azione di contrasto da parte della classe politica. Solo inerzia o negazione del problema. E’ ora che la politica si riappropri della sua dignità, perché il contrasto alla criminalità non è solo un fatto giudiziario, ma richiede l’impegnò sinergico di Istituzioni che agiscano nella legalità e di cittadini che partecipino attivamente ad una rinascita autentica e sociale  della Calabria.