La nomina di Vittorio Sgarbi ad assessore al centro storico di Cosenza non ha avuto un bell’esordio.
Il famoso critico d’arte voluto fortemente dal sindaco Mario Occhiuto per riqualificare il borgo antico della città, risulta essere impegnato in tutt’altre attività fuorché quelle previste dalla sua carica. Come sottolineato più volte dai cittadini presenti sui social network, oltre ad una evidente assenza fisica, il neo assessore risulta carente anche dal punto vista programmatico.
Nel corso degli anni, l’unico elemento di “novità” per il centro storico è stato l’andirivieni di politici e politicanti che hanno poggiato le proprie fortune elettorali su questo tema. Eppure, i problemi della parte storica della città rimangono gli stessi da decenni.
Questi ultimi spaziano dalle questioni di ordinaria amministrazione, quali strade dissestate e poco illuminate, fogne a cielo aperto, randagismo, igiene urbana, a quelli più seri ed importanti come edifici fatiscenti e a rischio crollo, messa in sicurezza sismica, tessuto socio-economico dilaniato, conseguenza della crescente disuguaglianza tra centro e periferia.
Come Cgil Giovani Cosenza, abbiamo più volte lanciato delle proposte tese al recupero del centro storico attraverso lavoro, politiche sociali ed iniziative culturali. Servizi, uffici, case ad un euro previa ristrutturazione per i giovani, presenza dell’Università, mercato di antiquariato, rilancio di biblioteche e musei, bonifica e ripristino dell’area Mancuso&Ferro ed, infine, eventi culturali.
Sono solo alcune delle soluzioni da noi avanzate in passato. Crediamo che il vero problema del centro storico sia, in realtà, la totale mancanza di un progetto organico e a lungo termine, contrariamente a quanto sta accadendo in comuni limitrofi come quello di Rende, in cui sapere, cultura, tradizione e turismo sono le parole chiave per il rilancio della parte antica della città.
A conferma di ciò, sulla stampa locale si è appreso che il comune di Rende ha avviato un protocollo d’intesa con l’Unical per ospitare le sedute di laurea all’interno di musei e palazzi storici.
Di contro, il Castello Svevo di Cosenza, bene comune e simbolo della storia e della cultura della città, è “vittima” anche di eventi mondani privati che di culturale hanno ben poco. Purtroppo, come ultimamente accade nella nostra città, si tende a preferire iniziative volte al business a scapito degli aspetti storico-culturali fondamentali, a nostro avviso, per lo sviluppo identitario di ogni cittadino, in particolare per i giovani.
Il tradimento nei confronti del nostro centro storico ha radici ben profonde, dallo spostamento del Municipio, a quello della Caserma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Polizia Stradale, del Tribunale, sino ad arrivare a quello della Prefettura e alla chiusura dell’istituto scolastico ITC Serra.
Per finire, la cancellazione di una delle più importanti rassegne culturali gratuite calabresi come il Festival delle Invasioni e il trasferimento della secolare Fiera di San Giuseppe nel centro città.
Tutto questo ha contribuito in maniera determinante alla situazione di estrema difficoltà in cui versa il centro storico di Cosenza e all’indebolimento del tessuto socio-economico.
Alla luce di tutto ciò, il sindacato dei giovani della CGIL di Cosenza, si chiede: quale sarà il prossimo futuro di questa parte della città? E al neo-assessore Sgarbi chiede: come ha intenzione di intervenire? E quando?
Il centro storico ha bisogno di risposte, non può più attendere.