Cosenza, la farsa è finita. Via al totopresidente, Guarascio ha iniziato il casting in attesa di incassare i “trenta denari”

Dopo la squallida fine della farsa di Eugenio Guarascio per ottenere quanto aveva minuziosamente “programmato” ovvero la retrocessione del Cosenza, tutta la città ha capito il “piano” del patron, interessato unicamente a prendersi un bel po’ di soldi come buonuscita per i 10 anni nei quali ha guidato il club rossoblù. Ormai la lista la conoscono tutti: circa 1 milione per il cosiddetto “paracadute” della Lega alle società che retrocedono e che sono in prima fascia; circa 800mila euro per la cessione di Baez alla Cremonese; circa 1 milione 300mila euro per la valorizzazione di Falcone dalla Sampdoria e altri premi di valorizzazione minori per calciatori come Kone e Bahlouli.

Per portare a termine il suo piano, tuttavia, a Guarascio serve un po’ di tempo perché prima di mettersi in tasca i soldi del “paracadute” – molto simili agli evangelici 30 denari per i quali Giuda Iscariota tradì Gesù Cristo – deve iscrivere il Cosenza al campionato di Serie C. Nel frattempo, a Cosenza, dove ormai tutti hanno “colorito” il faccendiere di Parenti, è partito il totopresidente e iniziano a spuntare i primi nomi. Non li riportiamo perché siamo ancora al livello delle “schermaglie”, che probabilmente nascondono il vero volto dell’acquirente, che naturalmente sarà scelto da Sua Gargamellità in persona. Difficile dire se ci lascerà in buone mani, ma di questo particolare ovviamente a Guarascio non gliene può fregar de meno. Noblesse oblige.