Cosenza. La guerra tra bande, il nostro primo lockdown (di Franco Panno)

di Franco Panno

La guerra tra bande rivali che insanguinò la mia città nei primi anni Ottanta, cambiò le abitudini di tutti. Una sorta di coprifuoco tacito limitò in qualche modo il raggio d’azione di noi ragazzi. Ricordo il bar che chiudeva presto, noi che, le sere d’estate, guardinghi , passavamo le solite serate nella Piazza, ai movimenti sospetti ci ficcavamo in una delle poche macchine disponibili.

Un mio amico d’infanzia, l’avevo perso di vista da un po’ di tempo, era diventato un killer professionista, uno dei più temuti. Lo incontrai all’angolo della strada, credo non stesse aspettando una ragazza, cappotto nero bavero alzato, sguardo cattivo, lontano dall’espressione dolce e gentile che ricordavo. Gli andai incontro per salutarlo, mi rispose freddamente. Lo riincontrai in un vicolo della città vecchia, poggiato ad un’auto blindata, mi avvicinai, mi liquidò con un perentorio “vattene”. Lo rividi nel centro città, cosa insolita, era rischiosissimo per i “Bravi ragazzi”, la loro presenza avrebbe potuto scatenare un conflitto a fuoco, portava un bambino sulle spalle. Questo, me lo spiegò un ex boss della mala, lo preservava da possibili agguati. Secondo una regola non scritta, ai bambini non si sparava.

Intanto la vita scorreva, il bollettino dei morti aumentava giornalmente, i ristoranti sempre più vuoti, spararono per errore ad un bambino nel giorno della sua festa. Rientravo a casa , stavo per infilare la chiave nel portone, mi apparve Franco, nome di fantasia del mio amico d’infanzia. Era stato dal medico. Mi abbracciò frettolosamente, farfugliò, era imbottito di tranquillanti, “Amico mio, scusami se non ti saluto come meriti e che…” mi riabbracciò e andò via, due persone lo aspettavano. Capii che la sua finta indifferenza era il suo modo di proteggermi. Franco cadde sotto i colpi di un ragazzo del clan rivale, davanti a un baretto poco frequentato, Cedette alla tentazione di una birra, lasciò per un attimo la sua auto blindata. Stamattina ho trovato una vecchia foto, due bambini che ridono, io il più sfrontato, Franco timido, sguardo basso, tanta paura nel cuore.
La guerra tra bande, il nostro primo lockdown.
Knockin’ on heaven’s doors, Bob Dylan
Buonasera