Molti di noi Genova e quindi anche lo stadio “Luigi Ferraris” di Marassi li avevano visti per la prima volta all’inizio del 1989 quando il Cosenza di Bruno Giorgi regalava calcio-spettacolo su tutti i campi della Serie B. Era stata una di quelle trasferte “magiche” della leggendaria “comitiva in giro per l’Italia” con la quale avevamo sognato niente di meno che la Serie A. Non giocavamo contro la Samp ma contro i fratelli genoani, che già allora ci coccolavano. La Genova sponda blucerchiata l’avremmo conosciuta soltanto molti anni dopo, all’inizio del nuovo millennio. Prima con una sfortunatissima partita di lunedì sera, che perdemmo per una maledetta deviazione di Zampagna su un tiro di Marcolin nonostante avessimo avuto molte occasioni per segnare e poi, nel campionato successivo, con l’unico pareggio che siamo riusciti a tirare fuori da uno stadio che, per quanto bello e unico, ci ha regalato davvero pochissime gioie.
Era il 2 settembre 2001. Erano passati pochi mesi dall’epilogo di un campionato incredibile, nel quale il Cosenza di Bortolo Mutti aveva comandato per 9 settimane la classifica e sembrava davvero avviato verso il sogno. E invece la guerra masochista e autolesionista tra Pagliuso e Lorè, che si contendevano la maggioranza del pacchetto azionario del Cosenza Calcio, aveva vanificato tutto nel girone di ritorno. Per la stagione successiva Pagliuso aveva promosso Gigi De Rosa al posto di Mutti e aveva messo su una squadra discreta ma non certo forte come quella dell’anno precedente. Genova sponda Samp arrivava in pratica all’inizio del torneo, dopo la prima vittoria al San Vito nell’esordio di campionato contro il Cittadella.
Igor Zaniolo, il papà di Nicolò, è genovese e arrivava dallo Spezia, dove aveva lasciato il segno. E lo avrebbe lasciato anche a Marassi perché dopo appena una decina di minuti è proprio lui a gonfiare la rete con una spettacolare girata al volo appena dentro l’area. In quella squadra, per quanto meno forte di quella dell’anno prima, c’erano comunque elementi di assoluto valore come Strada e Lentini, che erano rimasti così come Altomare e Tatti mentre insieme a Zaniolo in avanti era arrivato anche il giovane talento Mendil e De Rosa aveva deciso di lanciare in prima squadra l’allora baby Ciccio Modesto, “allevato” con grande cura da Ciccio Marino.
La Samp, tuttavia, non ci aveva messo molto a pareggiare con la nostra “bestia nera” fin dai tempo della Reggina, Possanzini, servito da Lombardo con un calcio di punizione.
Nella ripresa il Cosenza avrebbe potuto segnare in due occasioni con Zaniolo e Tatti, ma i due attaccanti hanno indugiato troppo e l’azione è sfumata. Il finale è stato appannaggio della Sampdoria, che ha messo prima Vasari e poi ancora Possanzini soli davanti al portiere ma i due giocatori hanno trovato sulla loro strada un Micillo in giornata di grazia. “Ai punti – scrissero le cronache – la squadra di Cagni avrebbe meritato la vittoria, ma pareggiando il Cosenza non ha rubato nulla”. Quel pareggio resta ancora oggi l’unico risultato utile conquistato dai Lupi a Genova sponda Samp.
Quel campionato avrebbe vissuto una serie di fasi contraddittorie. L’ottimo inizio sarebbe stato poi “guastato” da una serie di sconfitte che costarono la panchina a De Rosa. Arrivò Emiliano Mondonico e sulle ali dell’entusiasmo il Cosenza ritornò addirittura in zona Serie A verso la fine del girone di andata. Poi a Palermo, sotto Natale, si fece male al ginocchio Lentini e la stella dei Lupi non brillò più. Mondonico fu esonerato a qualche giornata dalla fine, tornò De Rosa e ci salvammo all’ultima giornata sul campo di Empoli. Zaniolo fece 12 gol e si rilanciò alla grande. Ma noi non avevamo ancora visto niente… Nella stagione successiva arrestarono Pagliuso e il Cosenza fallì per la prima volta. Scampoli di storia (recente) rossoblù.
SAMPDORIA-COSENZA 1-1
Sampdoria (4-4-2): Casazza, Sakic (85′ Stendardo), Conte, Grandoni, Traversa, Vasari, Lombardo (72′ Tricarico), Marcolin, Possanzini, Esposito (78′ Iacopino), Flachi. (12 Fantini, 18 Zivcovic, 19 Bernini, 6 Bonomi).
Cosenza (4-4-2): Micillo, Parisi (74′ Guzzo), Di Sole, Paschetta, Modesto, Strada (65′ Edusei), Altomare, Moscardi, Lentini, Tatti, Zaniolo (72′ Mendil). (22 Falcioni, 23 Nocerino, 27 Apa, 7 Imbriani).
- Arbitro: Rosetti di Torino
- Marcatori: 11′ Zaniolo, 19′ Possanzini
- Angoli: 4-3.
- Ammoniti: Moscardi, Zagnolo e Sachic.
- Spettatori: 10.700 circa