Cosenza. Le donne e gli screening oncologici gratuiti: “Care istituzioni sanitarie, non siamo noi a scegliere di non curarci, ma siete voi a non curarci come dovreste”

A quanto pare le donne cosentine non vogliono sottoporsi agli screening oncologici gratuiti. Secondo i vertici della Breast Unit, il dipartimento che dovrebbe svolgere gli esami di prevenzione del tumore alla mammella, le donne non hanno a cuore la propria salute.

Tuonano dicendo che solo 13% delle donne ha risposto all’invito per effettuare gli screening, ma a quanto ci risulta questi fantomatici inviti non sono arrivati praticamente a nessuno. La stessa cosa vale per altri tipi di screening, non in capo alla Breast Unit, come Pap Test, colonscopia eccetera.

La realtà che conosciamo noi, infatti, è quella di tantissime donne che gli screening li effettuano, ma che sono costrette a regalare somme da capogiro agli sciacalli della sanità privata, che si sono sostituiti al servizio pubblico offrendo prestazioni che ci spetterebbero gratuitamente di diritto.

La verità è che colpevolizzare le donne e, in generale i cittadini, è l’attività preferita dalle istituzioni. Invece di porsi delle domande, di mettere in discussione un sistema che evidentemente non funziona, di affrontare il disagio di liste di attesa di anni per una visita ginecologica in consultorio, è molto più facile dare la responsabilità ad un cosiddetto “atteggiamento di non scelta” da parte delle donne.

Care istituzioni sanitarie, non siamo noi a scegliere di non curarci, ma siete voi a non curarci come dovreste. E voi avete ricevuto inviti per qualsiasi genere di screening? Fatecelo sapere nei commenti!

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