Si sa: la “propaganda elettorale” vale più della opere concretamente realizzate. Le cose da fare, ai politici, basta solo annunciarle: noi faremo, noi realizzeremo, noi diremo, noi costruiremo, e poi come accade sempre nessuno fa, nessuno realizza, nessuno dice niente. Una “tecnica truffaldina” che i politici politicanti conoscono bene. Del resto le (false) promesse sono l’anima della politica: promettere e non mantenere, non costa niente, tanto di gente disposta a credere alle loro bugie l’Italia è piena. E una volta raggiunto il “potere” con i voti dei caggi, scatta la fase due: offuscare e nascondere agli occhi degli elettori, la mancata realizzazione delle “opere promesse” in campagna elettorale, enfatizzando ogni piccola ed insignificante azione amministrativa facendola passare come indispensabile per la crescita e lo sviluppo della città. Come si suol dire: buttano fumo negli occhi della gente per nascondere la verità. Per dirla alla cosentina: i politici sono dei maestri nel trasformare “nu pilu in una corda”.
Ed è quello che, da quando è stato eletto, sta facendo il finto sindaco Franz dietro il quale si nasconde il vero sindaco della città: Nicola Adamo. Non potendo “realizzare” le opere promesse in campagna elettorale, a cominciare dalla famosa “operazione verità” sui conti comunali, passando per il ripristino degli scempi occhiutiani, fino alle politiche sociali annunciate e mai avviate; per non parlare poi dell’aumento dei tributi comunali e dell’accanimento di questa amministrazione nei confronti dei cittadini per qualche “cartella” di poche centinaia di euro, disposta però a chiudere gli occhi sui palazzinari cittadini che devono alla collettività decine di milioni di euro per “oneri di urbanizzazione” mai pagati.
E per nascondere tutto questo Franz, il prestanome di Nicola Adamo, sono mesi che spaccia per opere indispensabili alla città inaugurazioni, targhe, convegni, e da stamattina anche l’abbattimento di una baracca posta all’inizio del ponte Mario Martire, dove un tempo si vendevano cappelli. Dice Franz di questa grande opera portata a termine dalla sua amministrazione: “Abbiamo finalmente eliminato una bruttura che è inspiegabile come abbia potuto continuare ad esistere in un luogo, la Confluenza dei Fiumi, dove comincia l’abbraccio con la città antica e dove Cosenza inizia a disvelare la sua “grande bellezza””.
Forse Franz, nell’enfatizzare la sua ennesima grande opera, non ha notato la “grande bellezza” delle macerie di quello che doveva essere il “Museo di Alarico” di fronte alla baracca abbattuta. Così come non ha notato i tanti crolli che giornalmente si verificano nella città antica. Franz pensa che aver liberato 30 metri di strada a via Roma, sia sufficiente a nascondere le vere intenzioni di questa amministrazione: fare gli affari e gli interessi di Nicola Adamo. Così come è convinto che la città abbocchi alla sua propaganda “impegnata” a far passare l’abbattimento di una baracca come una azione mirata a restituire splendore e bellezza alla città antica. È chiaro che enfatizza per nascondere altro: mente sapendo di mentire. Ora programmerà qualche altra grande opera, tipo piantare qualche alberello qua e là, spacciandola come azione ecologista, nel mentre Nicola Adamo sottobanco continua a intrallazzare tranquillamente accordandosi con gli amici degli amici su come gestire i tanti appalti in arrivo a Cosenza (ospedale su tutti).