Il rogo sviluppatosi a corso Telesio il 18 agosto scorso ha mandato in cenere anche libri e pergamene che Roberto Bilotti aveva sistemato nella residenza Ruggi d’Aragona. Abbiamo più volte scritto che è stata una leggerezza tenere opere d’arte e libri antichi in un edificio di cui lo stesso Bilotti ne aveva denunciato per otto anni la pericolosità. Ci siamo chiesti come mai la residenza non avesse un sistema antincendio, visto che un patrimonio del genere prevede adeguamenti a norma, finalizzati alla tutela, anche da parte del privato che lo detiene.
Dalle foto rimaste del patrimonio cartaceo andato in cenere, ci ha colpito quella relativa ad una pergamena incorniciata e appesa ad una parete della residenza, pergamena che presenta – come si vede dalle foto – un pezzetto di carta a forma di rombo apposto sull’angolo sinistro dell’antico documento, quasi a voler nascondere qualcosa. Se si ingrandisce la foto, sotto il rombetto di carta si vedono dei segni in sovraimpressione circolari.
Si tratterebbe di bolli a rilievo, cioè delle sigle delle biblioteche di appartenenza, impressi a rilievo proprio per evitare una facile cancellazione, infatti questi vengono abrasi qualora sono immessi sul mercato nero dell’ arte. Non si vede altro, ma se sotto la ‘’toppa’’ vi era un bollo, bisogna capire come la pergamena sia finita nella mani del marchese Bilotti. Acquisizione, donazione, eredità… non sappiamo, ma potrebbe essere utile visionare l’atto che comprova l’acquisizione o la donazione o il lascito ereditario, in mancanza del quale è facile fare supposizioni al limite del lecito.