Cosenza, l’ennesima truffa dell’Asp: centinaia di medici “scomparsi” dalla graduatoria per titolarità di guardia medica

Caro direttore,
innanzitutto la ringrazio per il meritorio servizio pubblico che esercita da anni, palesando le malefatte di politicanti e burocrati, al contrario di tanti pennivendoli che esercitano con passione l’allenamento dei muscoli della lingua, sempre al seguito di tali personaggi.
Porto alla sua attenzione l’ennesimo fatto deprimente relativo al fantastico mondo della sanità calabra, dove tutto è possibile.

È di sicuro al corrente della carenza di medici per coprire turni di guardia nelle postazioni di guardia medica, che spesso rimangono sguarnite come abbandonati fortini nel deserto sempre più vasto della sanità pubblica.
Dopo circa venti anni, dall’Asp Cosenza è stato pubblicato un bando per titolarità di guardia medica con scadenza 16 agosto. Tralasciamo ovvie considerazioni sui venti anni e sulla scadenza ferragostana perché entrambe le cose fanno parte della strategia criminale messa in atto da decenni dalla classe politica per piegare anche i pochi che vorrebbero tenere la schiena dritta in una terra di servi.

Finalmente oggi è stata pubblicata la delibera con la graduatoria delle domande. Ora, tralasciando la considerazione che per fare un elenco bastava una settimana di lavoro e non oltre tre mesi, la cosa sconcertante è che nella graduatoria sono presenti solo una cinquantina di medici a fronte di oltre trecento posti.
A chi pensa che evidentemente non ci sono medici interessati agli incarichi, rispondo che purtroppo le cose non stanno proprio così.
Pare infatti che i burocrati dell’Asp si siano persi per strada centinaia di domande regolarmente inviate e protocollate ma sparite nel nulla.

Del resto una cosa simile era avvenuta un paio di anni fa con la graduatoria per guardia medica e medicina di base della Regione Calabria. Qualche intrallazzino ha sostituito la lavorazione delle pratiche operata dal famigerato Dipartimento della Salute con un fantomatico software esternalizzando le procedure a una società pugliese. Il risultato è stato, anche in quella occasione, che centinaia di medici sono “scomparsi” dalle graduatorie e sono dovuti intervenire tutti i presidenti degli ordini dei medici della Calabria per protestare con la Regione e fare correggere le cose.

Mi domando quindi sempre più frequentemente per quale oscuro motivo dobbiamo continuare a pagare con le nostre tasse (sempre più alte perché paghiamo anche per quelli che preferiscono farne a meno…) un esercito di gente che o non fa un cacchio dalla mattina alla sera oppure quando decide di fare una cosa la sbaglia.
So perfettamente che la mia è una domanda retorica e mi scuso per lo sfogo. Spero però di averle dato spunti per esercitare anche in questo caso quel giornalismo di inchiesta che in Calabria e a Cosenza pochi sanno cosa sia.
Con sincera stima.

Lettera firmata