Cosenza. Lettera aperta al Ministro sul Museo di Alarico: “Il Comune restauri gli edifici cadenti del centro storico”

Lettera aperta al Ministro Alessandro Giuli sul Museo di Alarico a Cosenza

I sottoscritti ritengono che l’attuale Amministrazione comunale di Cosenza commetta un grave errore nel continuare l’opera dell’ex Sindaco Occhiuto dicendo di voler “imprimere un’accelerazione”, come affermato dall’attuale Sindaco Franz Caruso, alla ripresa dei lavori di costruzione del Museo Alarico già fermata nel novembre 2018 da un provvedimento dell’allora Direzione generale del Mibac che revocava, in autotutela, il permesso paesaggistico concesso, all’epoca, dal Soprintendente ABAP di Cosenza, Mario Pagano.

I sottoscritti chiedono che il MiC per mezzo dei suoi organi centrali, Direzione generale, e periferici, Soprintendenza Abap di Cosenza, impedisca la costruzione di un qualsivoglia manufatto- che, del resto, sarebbe del tutto privo di reperti attribuibili ad Alarico o ai Goti- ai piedi del Centro storico della città di Cosenza che ha già un vincolo diretto e un vincolo paesaggistico sin dal 1969. Un qualunque edificio costruito in quel luogo con forme, tecniche e materiali moderni sarebbe del tutto fuori contesto rispetto al tessuto architettonico e urbanistico della città antica. Auspichiamo che al posto dell’ormai abbattuto ex Hotel Jolly venga allestito, invece, un giardino pubblico alberato, un luogo destinato alla visione paesaggistica della confluenza dei due fiumi, come è stato già dagli anni ’20 del XX secolo (in foto).

I sottoscritti si chiedono, ancora una volta, cosa spinga anche questa Amministrazione comunale, a voler costruire un Museo -in totale assenza della più piccola testimonianza materiale alariciana e per un costo fra i 7 e i 10 milioni di euro- intitolato ad un invasore che, dopo aver saccheggiato Roma e tutta la penisola nel 410 d.C., secondo un racconto poco attendibile del solo Iordanes, l’apologeta dei Goti vissuto 150 anni dopo i fatti- muore, per caso, nei pressi di Cosenza.  Dal racconto di Iordanes, se pure fosse verificato, si deduce che, a causa dell’accidentale morte del re nei pressi di “Consentia”, centinaia di antichi cosentini furono costretti dai Goti prima a deviare il fiume e, poi, a seppellire Alarico con il bottino frutto del saccheggio di Roma e di tutta l’Italia meridionale. Per evitare di lasciare testimoni ed eventuali, futuri cercatori di tesori, i Goti assassinarono tutti i prigionieri cosentini che avevano partecipato alla sepoltura. Perché, dunque, celebrare Alarico e i Goti che avrebbero trucidato, milleseicento anni or sono, centinaia di progenitori dei cosentini?

I sottoscritti ritengono che l’intitolazione di un museo ad un personaggio storiograficamente controverso e il seduttivo vagheggiamento del ritrovamento di una sepoltura leggendaria, della quale non è stato rinvenuto neanche il più piccolo frammento, siano elementi che concorrono attivamente all’offuscamento della coscienza collettiva e della conoscenza della Storia che conduce all’estrema e perversa conseguenza di una pericolosa ed infondata invenzione identitaria.

I sottoscritti ritengono che la costruzione di un Museo Alarico, che non potrebbe contenere nulla che sia materialmente riconducibile ad Alarico o ai Goti, sia non solo storicamente sbagliata e socio-antropologicamente manipolatoria, ma anche umiliante per una città -dal IV sec. a.C. capitale dei Brettii e, poi, importante municipium romano- ed una popolazione che, nel corso dei secoli, hanno saputo esprimere ben altre, e più alte, personalità: Aulo Giano Parrasio, Bernardino Telesio, Sertorio Quattromani, Valentino Gentile, Francesco Saverio Salfi, Giovan Battista Amico, Alfonso Rendano, Pasquale Rossi et cetera.

I sottoscritti sono convinti che solo il restauro complessivo e capillare -che deve necessariamente comprendere gli edifici privati e non, come l’attuale Amministrazione comunale sta facendo, solo gli edifici di proprietà pubblica- della Cosenza storica potrebbe mettere in moto un meccanismo virtuoso nel quale la “redditività” del patrimonio culturale cosentino e calabrese non risiederebbe solo nella sua commercializzazione e nel turismo che esso potrebbe produrre, ma in quel profondo ed indispensabile senso di appartenenza e di cittadinanza ispirato dalla propria Storia e dai valori simbolici ad essa collegati.

I sottoscritti chiedono, dunque, al competente Ministro, Alessandro Giuli, di usare gli strumenti a sua disposizione -amministrativi, di governo e anche di impulso legislativo- per impedire la costruzione del Museo di Alarico e auspicano, invece, il restauro degli edifici pubblici e privati del cadente Centro storico di Cosenza che permetterebbe di restituirlo ai cosentini, prima che un acquazzone un po’ più forte lo porti via.

Battista Sangineto, archeologo, Unical
Armando Taliano Grasso, archeologo, Unical

Salvatore Settis, archeologo, Accademia dei Lincei
Pier Giovanni Guzzo, archeologo, Accademia dei Lincei

Tomaso Montanari, storico dell’arte, Rettore Univ. Stranieri Siena

Vito Teti, antropologo e scrittore, Unical

Paolo Liverani, archeologo, Università di Firenze
Lucia Faedo, archeologa, Univ. di Pisa
Franco Cambi, archeologo, Univ. di Siena
Alessandra Anselmi, storica dell’arte, Univ. di Bologna

Alberto Ziparo, urbanista, Univ. di Firenze
Roberto Budini Gattai, urbanista, Univ. di Firenze

Tonino Perna, economista, Univ. di Messina

Francesco Raniolo, politologo, Unical
Mariafrancesca D’Agostino, sociologa, Unical
John Trumper, linguista, Unical
Marta Maddalon, linguista, Unical

Enzo Scandurra, urbanista, Univ. La Sapienza Roma
Donatella Loprieno, costituzionalista, Unical
Maria Teresa Iannelli, archeologa, già funzionario Mibac

Maurizio Pistolesi, archeologo, Cosenza

Pino Ippolito Armino, storico
Paolo Veltri, ingegnere idraulico, Unical
Alessandra Carelli, storica dell’arte, Cosenza

Mauro Minervino, antropologo, Accademia Belle Arti CZ

Teresa Liguori, Consigliere nazionale Italia Nostra

Maria Cristina Lattanzi, Consigliere nazionale Italia Nostra

Liliana Gissara, Consigliere nazionale Italia Nostra

Laura Comi, Consigliere nazionale Italia Nostra

Federazione provinciale Rifondazione Comunista Cosenza

USB, Federazione di Cosenza
Associazione La Base, Cosenza

Forum Ambientalista Calabria

Antonio Trimboli, ingegnere, Cosenza

Massimo Ciglio, dirigente scolastico, Cosenza
Ida Selene Broccolo Tommasi, operatrice culturale, Cosenza
Sergio Nucci, medico, Cosenza

Stefano Catanzariti, attivista civico, Cosenza

Sergio Aquino, imprenditore, Cosenza
Ercole Barile, imprenditore, Cosenza
Francesco Saccomanno, attivista politico, Cosenza

  1. Pino Scaglione, architetto, Univ. di Trento

Monica Nardi, chimica, Università Magna Grecia

Francesco Gaudio, docente, Fermi-Brutium” Cosenza

Angelo Broccolo, medico, Corigliano

Vincenzo Reda, vicepreside Fermi Brutium Cosenza

Emilio Nigro, poeta, Cosenza

Luigi Gallo, docente, Cosenza

Valerio Formisani, medico, Cosenza

Antonio Curcio, bibliotecario, Cosenza

Maria Pia Funaro ingegnere ambientale, Cosenza

Rosanna Tedesco, docente, Liceo Classico Telesio

Giuseppe Bornino docente, Liceo Amantea

Antonio Romeo, docente, Liceo Classico Telesio

Simona Serra, docente, Liceo Fermi

Lisa Sorrentino, cittadina, Cosenza

Franca Garreffa, sociologa, Unical

Pino Scarpelli, cittadino, Cosenza

Maurizio Nuccio, avvocato Cosenza

Giusy Branda, docente ” Scorza” Cosenza

Francesco Cirillo, giornalista e scrittore

Andrea Bevacqua docente, IstC Cosenza

Pierluigi Grottola, docente Convitto Nazionale Telesio

Giorgio Marcello, sociologo, Unical

Eliodoro Loffreda, docente, Liceo Telesio

Giulia Fragale attivista, Cosenza

Francesco Morelli, cittadino, Cosenza

Maria Grazia Francesca Cavaliere, cittadina, Cosenza

Giuseppina Calvelli, cittadina, Cosenza

Patrizia Gallo, dottore commercialista, Cosenza

Sergio Crocco, Associazione Terra di Piero

Giuseppe Cirò, cittadino, Cosenza

Giovanni Sole, storico e antropologo, Unical

Ida Rende, sociologa, Cosenza

Loredana Bruselles, cittadina Cosenza

Massimo Sisca commerciante, Cosenza

Alessandro Iantorno cittadino, Cosenza

Paola Pietramala, matematico, Cosenza

Francesca Canino, giornalista, Cosenza

Eduardo Zumpano, storico, pres. Anppia Cosenza