Una buona amministrazione non deve solo saper “fare le cose”, ma deve saperle anche fare in maniera corretta e trasparente. La trasparenza e la legalità per la pubblica amministrazione non sono un optional, ma un dovere civico, stabilito dalle regole e dalla legge, che non può essere soggetto alla “libera interpretazione”, o alla discrezionalità, del sindaco. Un bravo e onesto amministrazione da sempre conto del proprio operato ai cittadini. Rendere pubblici tutti gli atti amministrativi relativi ad appalti, lavori, consulenze, e spese varie, fornendone copia a chi ne fa legittima richiesta, è sempre indice di trasparenza amministrativa e onestà politica. Due valori che risultano totalmente assenti nell’amministrazione Caruso. Infatti da quando si è insediato il sindaco Franz Caruso, prestanome di Nicola Adamo, ha sistematicamente respinto tutte le richieste di accesso agli atti inoltrate da associazioni, università, e singoli cittadini in merito ai tanti cantieri aperti in città.
Difendere la riservatezza degli atti che riguardano gli affari degli amici degli amici sta alla base dell’accordo stipulato tra Franz Caruso e Nicola Adamo: nessuno deve sapere quali sono le “faccende” in corso tra la pubblica amministrazione e Capu i Liuni, e nessuna “carta” che lo riguarda deve uscire dagli uffici comunali. È questo il patto che ha dovuto sottoscrivere Franz per diventare sindaco. E da allora Franz ha sempre onorato l’accordo, mantenendo segreto tutto ciò che riguarda gli intrallazzi della paranza guidata da Nicola Adamo. Alla faccia della trasparenza e dell’onestà!
Eppure Franz aveva promesso ai cosentini che una volta diventato sindaco avrebbe dato il via ad una “operazione verità” sui conti pubblici per meglio capire le ragione del fallimento, e invece non solo non ha rivelato ai cittadini nessuna verità sui conti comunali, ma ha continuato a nascondere verità sul malaffare in Comune, dimostrando fedeltà assoluta agli intrallazzatori seriali a cui deve la sua elezione a sindaco. Tutelare i loro interessi, è l’unica “legge” che Franz deve rispettare. Tutto il resto è solo apparenza. Quello che Franz spaccia come utile e vantaggioso per i cittadini, in realtà è solo vantaggioso per le ditte amiche legate a Nicola Adamo. Recuperare una piazza è importante e sicuramente utile per i cittadini, ma è anche importante capire se il denaro pubblico impegnato nell’opera è stato assegnato e speso correttamente. Il che risulta una vera e propria missione impossibile.
Non c’è modo di sapere, ad esempio, se le concessioni edilizie del signor Pianini sono in regola oppure no. Del resto lo sanno tutti che a Pianini tutto è permesso, e non ha bisogno di autorizzazioni, può costruire come e dove gli pare, e nessuno deve ficcare il naso nei suoi affari. A garantire la segretezza dei suoi intrallazzi maggioranza e opposizione, con la supervisione di Giuseppe Mazzuca, il servo sciocco giusto al posto giusto. L’anello di congiunzione tra malandrini e pubblica amministrazione, il cui compito principale è quello di portare avanti fino a compimento, anche taroccando e nascondendo atti pubblici, le pratiche amministrative – finalizzate a truffare e a lucrare sui beni pubblici – dei malandrini che riceve e frequentano il suo ufficio, compreso l’ingegnere Pianini. Il tutto ovviamente con la complicità di dirigenti e funzionari comunali tipo Giovinazzo e Fittante.
E ancora: non c’è modo di sapere i nomi dei costruttori che non hanno mai versato gli oneri di urbanizzazione che all’oggi ammontano a più di 8 milioni di euro. Giustamente il sindaco ci tiene a tutelare la privacy di questi evasori totali. Continuiamo: non c’è modo di sapere chi sono i morosi che occupano illegalmente strutture sportive comunali e che devono al Comune più di 3,5 milioni di euro di affitti arretrati. Così come nessuno deve sapere chi sono coloro i quali risiedono in alloggi comunali senza averne diritto: nessuno sa quali e quante sono le proprietà comunali, l’elenco è top secret. È impossibile sapere quale sono le ditte in subappalto che lavorano nei tanti cantieri aperti in città. E non è possibile chiedere all’amministrazione copia dei capitolati di appalto e dell’esito delle gare pubbliche di aggiudicazione dei lavori. Tutto deve restare segreto. Ogni richiesta di accesso agli atti che riguardano gli affari di malandrini, Pianini, e degli amici degli amici di Nicola Adamo, viene sistematicamente respinta da Franz.
Potremmo continuare con le determine di incarico, come quella che ha incaricato l’emissario dei clan a prendere servizio come usciere davanti la porta dell’ufficio del sindaco, nessuno sa come è finito a fare l’usciere in comune. Stessa cosa per i cottimi fiduciari e le somme urgenze affidate sempre alla stretta cerchia di Nicola Adamo, figlia in testa. È questa la linea politica di Franz Caruso e della sua maggioranza, tirare a campare tra una finta inaugurazione e l’altra, nel mentre Nicola e compari banchettano tranquillamente con i soldi pubblici, senza correre nessun rischio. Truffano e rubano nell’impunità assoluta garantita non solo dal silenzio del sindaco, ma soprattutto dalla procura cittadina che da tempo è a conoscenza dei gravi fatti avvenuti in comune e del livello di corruzione che insiste in quasi tutti gli uffici comunali. Ma non ha mai inteso prendere i dovuti provvedimenti, nonostante i tanti riscontri sull’attività truffaldina di dirigenti e politici. Sperare nella Giustizia a Cosenza equivale a morire disperati. Perciò l’unica cosa a cui possiamo aggrapparci è sperare in un sussulto di dignità dei cosentini stanchi di assistere al solito magna magna, ma anche questo, purtroppo, pare essere una missione impossibile.