E’ vero, forse dovevamo pensarci prima come saggiamente suggeriva qualcuno. Del resto, questa vorticosa ed affannosa attività di cambi di circolazione comporta un inevitabile ricorso alla fortunata ditta che si è aggiudicata l’ambito appalto per la fornitura dei segnali stradali e dei semafori mobili. Un bel business da circa 50mila euro per la gara (ovviamente con ribasso record) corroborato da tutta l’attività pregressa che ha fatto da preludio al “colpaccio” dell’aggiudicazione definitiva dei lavori di manutenzione della segnaletica stradale verticale e orizzontale per l’anno di grazia 2017. In estrema sintesi, 50 da vincere e altri 100 da “spridare”, prima e dopo. Una specie di paese dei balocchi.
I fortunati vincitori sono i fratelli Parise – società a nome collettivo come una volta – di Castrolibero. Di loro si dice che vadano particolarmente d’accordo con due dirigenti comunali, che infatti gli hanno firmato buona parte delle determine. Si tratta del solito Rino Bartucci alias Rino lo zerbino e del fedelissimo Giuseppe Nardi, new entry del dopo elezioni nella grande famiglia della Ragioneria di Palazzo dei Bruzi.
Le malelingue del posto o magari tanti uccellini (della comare) messi insieme, sussurrano che c’è addirittura un profondo rapporto d’amicizia con lo stesso Nardi, tra l’altro alla luce del sole attraverso vacanze trascorse insieme. Poi si è aggiunto anche Bartucci e a quanto pare paga sempre Parise.

Fin qui niente di male, o quasi. Ma combinazione i lavori di segnaletica a Cosenza e Mendicino, dove c’è un altro affiliato tale Palermo, li fa solo lui. Parise era in grossa difficoltà, ma da quando il Nardi è entrato al Comune si è ripreso alla grande.

Con un megaribasso del 53%, fuori da ogni logica, portano a casa bando e gara e da Palazzo stanno già iniziando a pagare gli acconti (18mila euro tanto per gradire) per non parlare di tutto il tran tran di questi giorni con i cambi di sensi di marcia. Occhiuto riesce a fare “cassetta” anche con i segnali stradali e forse è anche per questo che gioca a fare il “vigile pazzo”. Povera Cusenza nostra!