Cosenza, ma chi sarà il candidato sindaco della futura Città unica?

Ora che la fusione tra Cosenza e Rende “è Legge”, il problema più grande per gli Occhiuto, che gestiranno tutto l’iter amministrativo per i prossimi anni, è: chi candidare a sindaco della futura città unica? Diciamolo: Mario oramai è bruciato, non ci sta coi tempi. I processi a suo carico incalzano e qualche condanna l’ha già rimediata, aggiustare la situazione, per Mario, questa volta è complicato. Non può più fermare la reazione a catena che la condanna per bancarotta fraudolenta ha provocato e che durerà diversi anni. Troppi per arrivare “pulito” e puntuale all’appuntamento con la prima candidatura a sindaco della futura e sempre più vicina “Città unica”. Non potrà essere Mario il candidato, e questo lo sa lui, e lo sa Robertino.

Se non può essere Mario allora, chi sarà il candidato degli Occhiuto a sindaco della nascente città unica? I nomi che circolano sono pochi, tra questi spicca quello di Pierluigi Caputo. Il consigliere regionale, già presidente del consiglio comunale di Cosenza, potrebbe essere la figura giusta da piazzare. Da sempre fedele alla paranza degli Occhiuto, ammatassato a quasi tutti gli intrallazzi di Mario, Pierluigi Caputo è da sempre a disposizione degli amici degli amici: se Carmine Potestio si può considerare il braccio destro degli Occhiuto, Caputo si può considerare quello sinistro.

Robertino e Mario hanno bisogno di qualcuno manovrabile e ricattabile, perché dietro la città unica tanto inseguita dagli Occhiuti si cela la vera posta in gioco: l’ospedale. E non è un caso se Robertino, che ripete quello che Mario gli dice, continua a “bocciare” il sito proposto dall’amministrazione di Franz per la costruzione del nuovo ospedale, il perché è presto detto: dovrà essere il futuro sindaco della città unica a decidere dove andrà costruito il nuovo ospedale, e Mario su questo ha le idee chiare, che in questa caso, non coincidono con quelle di Nicola Adamo. È questa la vera partita che si gioca dietro la città unica. Oltre a quella di “azzerare” tutti guai che gli stessi Occhiuto e Nicola Adamo hanno prodotto alle due città: una fallita e commissariata, e l’altra in attesa di essere marchiata come comune mafioso.

Costruire fittiziamente una bella città nuova da dove ricominciare un nuovo e più sostanzioso saccheggio, è la strategia in testa agli Occhiuto che tanto si sono battuti in consiglio regionale per arrivare a questo storico risultato, stracciando tutti. Ma la condanna di Mario ha creato un bel problema al loro piano, e ora sono costretti a mettere in mano il loro “progetto” ad una persona estranea alla famiglia, e se non sarà Caputo, trovare un’altra persona con le sue caratteristiche di lecchino perfetto e servo a vita degli Occhiuto, sarà veramente difficile. Vedremo, tanto di tempo per la costituzione della città unica ancora ce n’è, ma non per Mario.