Cosenza, maladepurazione: Alfonso Gallo scarica Granata e chiede la risoluzione dell’appalto per “colpa grave” del Valle Crati

Colpo di scena nella maladepurazione cosentina.
L’associazione tra Kratos e Consorzio Valle Crati è finalmente saltata con tanto di denuncia che ha “scoperchiato i pignatiaddri” o gli altarini se preferite…. un’associazione che si reggeva sull’idillio, quello tra Alfonso Gallo, deus ex machina della Kratos e Maximiliano Granata, presidente del Valle Crati, che li vedeva uniti al solo scopo di spartirsi l’enorme torta di 68 milioni di euro di finanziamenti di cui all’accordo di programma quadro rafforzato: “Depurazione delle acque”, delibera CIPE N. 60/2012 riguardante i lavori di ampliamento dell’ impianto consortile e del collettamento di acque reflue.

Precisamente il 18/07/2021 (circa 2 anni fa), pubblicammo un articolo in cui il sindaco di Carolei Francesco Iannucci aveva già previsto e denunciato quello che stava succedendo in tema di depurazione (https://www.iacchite.blog/cosenza-vergogna-depurazione-iannucci-dove-l-progetto-definitivo-per-i-lavori/).

In particolare Iannucci denunciava la mancanza, dopo 8 anni, di progetti, di sopralluoghi, delle mappature delle condotte e tanto altro.
Ebbene oggi, purtroppo, è successo proprio quello che Iannucci ha denunciato. E’ di qualche giorno fa, infatti, la notizia di una missiva della società Kratos S.c.a r.l. a firma dell’amministratore delegato Alfonso Gallo ed indirizzata al Consorzio Valle Crati (Maximiliano Granata) e all’ingegnere Citrea quale RUP, nella quale Gallo sottolinea la decisione “di esperire il diritto di risoluzione della concessione” (risoluzione dell’appalto del project financing) formalizzando, di fatto, precise contestazioni.

Le contestazioni sollevate riguardano la mancanza delle mappature delle reti comunali, la mancata consegna delle reti fognarie da parte di molti comuni e tanto altro….mancanze che hanno reso impossibile “portare avanti il progetto” di project financing. L’amministratore Gallo addirittura parla di “colpa grave, se non proprio con dolo” da parte del Consorzio. Un idillio quindi, terminato e finito male… ma a perdere sono solo e sempre i calabresi che rischiano di vedere andare in fumo 68 milioni di euro per la depurazione ed il collettamento di acque reflue.

Tutto questo mentre Occhiuto si “impegna” a convincere i cittadini calabresi che farà di tutto per risolvere il problema dell’inquinamento dei mari. Ci chiediamo come si possa risolvere questo annoso ed atavico problema calabrese se molti comuni calabresi (a monte) non sono collettati al sistema fognario per l’inerzia, l’incompetenza, la negligenza di soggetti che governano enti importantissimi come il Consorzio Valle Crati. La conseguenza è che tutti questi scarichi vanno a finire direttamente nei fiumi Crati e Busento e non serve neanche un “unvestigatore” per verificare a che livelli è arrivato l’inquinamento.

Forse è arrivato il momento che la Regione Calabria attivi quei poteri sostitutivi di cui lo stesso sindaco Iannucci parlava nel lontano 25/06/2021 (https://www.iacchite.blog/vergogna-depurazione-chi-tiene-ancora-in-piedi-il-consorzio-valle-crati/). Anche perché la richiesta di dimissioni volontarie dei sindaci nei confronti di Granata è prevedibile che non avrà successo. A questo punto, l’unica strada è quella di usare le maniere forti (https://www.iacchite.blog/cosenza-maladepurazione-i-sindaci-chiedono-alla-regione-di-cacciare-granata-dal-consorzio-valle-crati/).