Il presente documento, preso atto della sconsiderata condotta attuata dalla Kratos Scarl nei confronti del personale dipendente sostanziatasi in ben 6 licenziamenti individuali succedutisi nel breve lasso temporale Aprite/Luglio 24, mascherando con ciò un licenziamento collettivo, intende evidenziare alcuni aspetti normativi e di diritto palesemente ignorati dalla Kratos nell’effettuare i predetti licenziamenti affinché, con ‘intervento delle Istituzioni, si riconduca la stessa ad operare nel rispetto delle regole, delle medesime istituzioni e dei lavoratori.
Prima di addentrarsi nel merito è bene premettere che il servizio di specie, quello della depurazione dei reflui urbani, benché prestato pro tempore da un soggetto privato, è, e rimane un servizio pubblico pagato dalla collettività servita e gestito nel primario interesse di Questa.
E regolamentato, per quanto riguarda i dipendenti, da un Contratto di Lavoro (CCNL FISE ASSOAMBIENTE) che, prevedendo l’ininterrompibilità del servizio, dispone una serie di vincoli nei confronti del personale impegnato quali ad esempio l’eventuale precettazione in caso di scioperi e o manifestazioni, ma altresì gli conferisce forme di tutela quali quelle di cui all’Art. 6 secondo cui, in caso di cessazione d’appalto per scadenza naturale o meno, l’Appaltatore pro tempore cessa ma il personale passa da questo al nuovo soggetto subentrante senza soluzione di continuità.
A tutela della collettività servita e nel rispetto del suddetto CCNL, a luglio 2019 è stato stipulato e sottoscritto congiuntamente da Consorzio Valle Crati (Concedente), Kratos Scarl (Concessionario) e AIC (Autorita Idrica della Calabria nella sua qualità di ente di governo d’ambito della regione calabria titolare delle funzioni di organizzazione del sistema idrico integrato) il Contratto di Concessione avente ad oggetto: “L’AFFIDAMENTO IN PROJECT FINANCING EX ART. 153 COMMI 1-14 D.LGS. N. 163/2006 A GARA UNICA DELLA PROGETTAZIONE PRELIMINARE, DEFINITIVA ED ESECUTIVA PER L’ADEGUAMENTO TECNOLOGICO E FUNZIONALE DELLE OPERE DI COLLETTAMENTO E DELL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE CONSORTILE SITO IN C.DA CODA DI VOLPE DEL COMUNE DI RENDE (CS) NONCHE DELLA GESTIONE TECNICA ED OPERATIVA DEL SERVIZIO DI DEPURAZIONE E COLLETTAMENTO DEI COMUNI FACENTI PARTE DELL’AGGLOMERATO “COSENZA RENDE”.
Orbene, proprio in ragione di quanto disposto in seno all’Art. 25 del citato contratto di Concessione, la Kratos aveva l’obbligo di assumere, come di fatto ha assunto, le 31 unita di personale non dirigenziale in organico del precedente gestore di cui allo specifico elenco allegato alla concessione.
Di queste tuttavia, ad oggi rimangono in organico solo 13 tra impiegati ed operai, divenuti tali per pensionamenti oltre che per i licenziamenti di cui sopra senza che vi sia stata la benché minima attivazione di un turn over che prevedesse la copertura ed il mantenimento della pianta organica originale.
Tale aspetto, per ora prettamente numerico, è comunque quanto meno paradossale in quanto, messi a confronto i servizi da erogare oggi con quelli relativi all’anno 2019 non si evince alcuna riduzione che giustifichi tale riduzione quanto di contro, acquisendo anche la gestione operativa delle reti fognarie comunali, in aggiunta a quelle consortili, ciò comporti un’esigenza opposta. Non si evincono altresi innovazioni tecnologiche degne di rilievo nel funzionamento del depuratore consortile tali da giustificare anche qui la riduzione del fabbisogno di risorse umane.
In realtà queste attività, sia per quanto riguarda la manutenzione e gestione delle reti fognarie consortili che per quelle comunali, da qualche tempo sono state, e continuano ad esserlo all’attualità, subappaltate a terzi fornitori che utilizzano il loro proprio personale levando dalle stesse il personale Kratos che le svolgeva in precedenza ciò rendendoli forzosamente esuberi in sfregio a quanto prevedono le norme in materia nonché gli accordi sanciti nel contratto di concessione stesso.
All’art.37 del contratto di concessione, riguardante l’incremento occupazionale, si specifica addirittura che le risorse aggiuntive che si fossero rese necessarie, sarebbero state scelte preferibilmente tra quelle residenti nell’ambito territoriale oggetto della stessa concessione. In riscontro ai fatti odierni tale preferenza sembrerebbe essere stata anch’essa disattesa. Eppure i profili in questione non sono cosi elevati da richiederne il reperimento addirittura fuori regione.
Bastano per ora solo questi aspetti a testimoniare una condotta da parte di Kratos palesemente distorta e contrastante con gli accordi contrattuali di cui sopra. Condotta che viene perpetrata senza aver presentato ufficialmente un piano industriale in base al quale poter misurare il rapporto attività di servizio/fabbisogno di personale e conseguentemente senza tener in alcun conto competenza, esperienza e professionalità maturata in anni di servizio, ma ancora più gravemente, calpestando di fatto la dignità umana dei lavoratori che sono stati tra l’altro licenziati con effetto immediato e senza alcun preavviso dimostrando ancora una volta l’assenza di qualunque minimo e corretto rapporto tra datore di lavoro e lavoratore.
Alla luce di ciò urge un immediato coinvolgimento delle Istituzioni (Regione Calabria, Prefetto, Consorzio Valle Crati, Sindaci) che insieme alle oo.ss. possano tracciare un nuovo percorso in cui il gestore rientri ad operare e che abbia l’obiettivo immediato di:
- stoppare i licenziamenti,
- reintegrare i lavoratori licenziati;
- presentare un piano industriale che passi al vaglio e sia condiviso dalle medesime istituzioni e dalle
55.; - aprire un percorso formale con le istituzioni coinvolte (Regione Calabria, Arrical e Sorical) che, tutelando le maestranze di cui sopra, ne tempifichi in via definita e definitiva il passaggio al nuovo gestore unico regionale del sistema idrico integrato Sorical.
Documento assemblea sindacale Cgil e Uil