Cosenza. Manifesti sovversivi, caccia agli attacchini

Ci risiamo. Mario ordina e la polizia esegue. L’ex sindaco di Cosenza, famoso imprenditore di successo e archistar di fama mondiale, oggi senatore della Repubblica, non ha gradito i manifesti apparsi in giro per la città, con il suo faccione, che lo “accusano”, insieme al fratello e ad altri, di aver tradito il Sud votando “l’autonomia differenziata”. Nonostante i loro natali. Non l’ha presa bene Mario che ha definito questa “campagna” più che un atto politico, un vero e proprio atto di violenza nei suoi confronti. Violenza che, a suo dire, ricorda quella degli anni di piombo. Esporre il suo faccione su manifesti di chiaro stampo sovversivo, è un invito, sempre a suo dire, a tutti i terroristi di estrema sinistra a intenderlo come possibile “bersaglio”. Ed è per questo che Mario, preoccupato da tanta violenza, ha chiesto e ottenuto il rapido intervento, a sua tutela, di tutto l’apparato investigativo cosentino al fine di individuare gli autori del sovversivo manifesto, e assicurarli alla giustizia.

È bastata una telefonata a Mario, e in men che non si dica, procura e questore si sono subito messi al lavoro. Diversi agenti sono stati mobilitati e sguinzagliati per le vie del centro ad interrogare passanti e commercianti, in cerca di un indizio per individuare gli attacchini che hanno tappezzato i muri della città di manifesti con il faccione di Mario. Da questa mattina le indagini proseguono serrate. Poco o nulla trapela dagli uffici della questura. Quel che si sa è che la pericolosa indagine è stata affidata alla squadra volanti per quel che riguarda la presenza sul campo, con una “mission” precisa: strappare tutti i manifesti con il faccione di Mario, attaccati in giro per la città.

Mentre l’intelligence è stata affidata all’acuto dirigente della digos De Marco. Con una squadra così, ci dispiace per loro, ma gli attacchini del sovversivo manifesto, hanno le ore contate. Così come hanno le ore contate gli ideologi della violenta campagna politica contro Mario. Presto tutti saranno assicurati alla giustizia, e Mario potrà ritornare a dormire sonni tranquilli. E tutta la città, sconvolta da questo estremo episodio di violenza, potrà tirare, finalmente, un sospiro di sollievo… e poi c’è qualcuno, in questa città, che ha il coraggio di dire che la giustizia a Cosenza non esiste.