Cosenza. Mario Occhiuto lascia Palazzo dei Bruzi, la sua (vera) lettera ai cittadini/e

Cittadine e cittadini carissimi,

dopo aver trascorso dieci anni meravigliosi da sindaco di questa bellissima città, è arrivato il momento di salutarci. Dieci anni sono tanti per la vita di un uomo ma sono pochi per la vita di una città, pochissimi per risolvere tutti i miei problemi: tanti altri debiti avrei potuto cacciarmi, ma non ne ho avuto il tempo né forse la possibilità.

Voglio ringraziarvi tutti. Lo faccio con un senso di riconoscenza nel cuore perché mi avete dato l’opportunità e l’onore, grazie alla vostra ammirazione per la mia furbaria, manifestata attraverso il voto per ben due volte, di ricoprire un ruolo così importante e straordinario che mi ha permesso di fare per 10 anni quel cxxxo che mi pare, con i vostri soldi, senza dover dar conto a nessuno. Non è per niente facile, dopo aver scialacquato in lungo e in largo a spese dei caggi, togliendomi tanti debiti e ogni tipo di chiuritu che mi è passato per la testa, lasciare questa vigna che mi ha dato così tanto.

Nei momenti della nostra vita in cui facciamo l’esperienza di un grande cambiamento – come è successo a me: passare da una posizione debitoria di 28 milioni di euro causati dal fallimento di 18 mie società, con casa, stipendio, macchina, conti correnti e quaziatti pignorati, ad una situazione di relativa tranquillità economica, grazie al continuo e reiterato ladrocinio da me perpetrato con la fascia da sindaco, alle pubbliche casse –  viviamo come in una sorta di trasloco non solo fisico ma anche interiore. Ed è quello che ho fatto in tutti questi anni, traslocando nelle mie scatole cinesi tutto quello che di pubblico potevo trasportare, prima di lasciarvi in mutande e con 350 milioni di debiti. Un addio a voi tutti, ma specialmente al bancomat comunale, che ha provocato in me un sentimento di malinconia verso tutto ciò che ho fatto: determine farlocche a dire basta, incarichi a cani e porci amici miei, appalti truccati a  favore di ditte amiche, voto di scambio, intrallazzi e truffe di ogni ordine e grado, tutti pensieri e memorie che appartengono alla mia vita vissuta da sindaco, grazie anche ai tanti rapporti massomafiosi instaurati in questi anni, che fanno oramai parte di me stesso.

In questi anni vi ho sempre raccontato chiacchiere, parlato di bellezza per camuffare i miei mmualici, e ho cercato di nascondere la mia vera natura a tutti, evitando di raccogliere le provocazioni tentando di ignorare chi più volte ha provato a smascherarmi, non senza suscitare in me quel desiderio di vendetta che da sempre mi accompagna, e che non sono riuscito a trattenere. Mi scuso per questo, sono solo un uomo che deve rispettare i codici d’onore. Cosenza non è sempre una città facile perché esiste un gruppo di cittadini a cui piace la legalità e non hanno mai accettato questo mio libero e impunito “sciacqua Rosa e viva Agnese”, fino al punto di sviluppare una forte aggressività politica e una persistente e condizionante incitazione mediatica all’odio verso la mia persona.

Ho preso delle decisioni, forse non tutte perfette ma sempre a favore mio e degli amici degli amici, e per questo spesso impopolari, alcune anche con una buona dose di follia, pur di raggiungere l’obiettivo dettato da una necessità impellente di fare denaro; e le decisioni ti procurano sempre dei nemici e a volte ti fanno deludere alcuni amici. Mi dispiace quindi se ho deluso le aspettative di qualcuno, ma era necessario per il mio bene, che come si sa, viene prima di ogni altra cosa.

Posso considerarmi molto fortunato ad aver avuto l’opportunità di godere di così importanti “protezioni” politiche e giudiziarie, perché senza tali “coperture” non sarei mai riuscito a fare tutto quello che ho fatto, perciò grazie a: giudici, pm, prefetti, questori, dirigenti pubblici e privati, consiglieri comunali, imprenditori, professionisti, e i tanti fratelli di prima categoria complici nei miei intrallazzi. Tutte persone motivate e gentili. Ringrazio tutti veramente di cuore.

Me ne vado dunque con le tasche piene, i miei tanti conti correnti offshore ingrassati, e tanti debiti appianati, e per tutto questo sentirò sicuramente la vostra mancanza, ma soprattutto quella dell’economato comunale: non avrei potuto desiderare vigna migliore. I dieci anni migliori della mia vita passati a frodare lo stato senza mai “pagare dazio”. Spero che mi perdonerete per gli errori eventualmente commessi e spero soprattutto che la città capisca che tutto questo deve continuare, tornare indietro non si può, mi restano ancora un po’ di cose da sbrigare e con Roberto alla Regione qualche altro bbuanu sguabbu si può fare.

Non esistono città perfette ma esistono città che migliorano e città che peggiorano. Cosenza è molto peggiorata, ma ancora tanto resta da fare per portarla definitivamente a lamiera, e mi auguro che i cosentini capiscano la necessità di votare Francesco Caruso che mi ha promesso proseguirà nel ruolo di sindaco con lo stesso spirito malandrino che ho faticosamente costruito in tutti questi anni. L’unico in grado di dare continuità agli intrallazzi rimasti a metà per colpa dei tanti odiatori che per incompetenza e miopia culturale e politica o per soddisfare la pancia degli elettori o magari solo per spirito di rivalsa o per invidia politica, mi hanno sempre messo i bastoni tra le ruote. Gli stessi che invocano da tempo l’arrivo della Legge che come si sa sta totalmente dalla mia parte, e come sapete me l’ha sempre spinnato. Anche se ultimamente qualcosa di strano si muove sottotraccia. Ancora una volta spetta a voi la scelta e sono sicuro che non permetterete mai che la legalità ritorni ad essere un perno della nostra comunità. Noi, della Legge, non ne abbiamo bisogno, e lo abbiamo dimostrato.

Un forte abbraccio a tutti e grazie grazie ancora ❤️