Cosenza: milioni per Sorical, ma l’acqua non c’è

Cosenza: milioni per Sorical, ma l’acqua manca

di Francesca Canino

Fonte: Stampa Libera

Adesso sono passati alle minacce. Non bastano i disagi che da anni creano ai cittadini, ora, con metodi poco ortodossi, impongono alla popolazione di pagare cifre esorbitanti pena l’interruzione delle forniture. È l’ultima trovata della Sorical, la società alla quale, nel lontano 2004, è stata affidata la gestione dell’intero patrimonio idrico regionale. Una tragedia calabrese, poiché a fronte dell’immane ricchezza di cui la Calabria si è letteralmente privata a favore di Sorical, quest’ultima, da 21 anni ormai, incassa ingenti somme senza fornire un servizio adeguato. Tralasciamo la parte riguardante gli investimenti che avrebbe dovuto fare e le migliorie che avrebbe dovuto apportare per eliminare la grande sete della Calabria, ovvero, la regione più ricca d’acqua d’Europa.

Dal mese di agosto scorso, la società ha pensato di diminuire la portata d’acqua in numerosi comuni, annunciando anche l’intenzione di procedere alla sospensione del servizio nei confronti degli utenti morosi. Su questa intenzione è intervenuto il Codacons, che ha diffidato la società segnalando gravissime violazioni costituzionali e la configurabilità del reato di interruzione di pubblico servizio, a cui si aggiunge l’illegittimità delle tariffe applicate dalla società, già acclarata dalla sentenza n. 246 del 2009 della Corte Costituzionale. Nelle ultime ore, tuttavia, diversi cittadini hanno dichiarato di aver ricevuto una comunicazione dalla società che reclama i pagamenti. Nel caso in cui dovesse persistere la morosità, Sorical potrebbe interrompere la fornitura di acqua. La minacciata procedura di distacco, tuttavia, presenta profili di gravissima illegittimità costituzionale: Violazione dell’art. 2 della Costituzione: l’accesso all’acqua potabile costituisce un diritto fondamentale della persona umana, strettamente connesso alla dignità e alla sopravvivenza stessa dell’individuo. Violazione dell’art. 32 della Costituzione: la sospensione del servizio idrico incide direttamente sulla salute pubblica, compromettendo le condizioni igienico-sanitarie essenziali.

Intanto, Sorical ha diffuso dati preoccupanti: l’Abatemarco, acquedotto che alimenta oltre venti comuni tra cui Cosenza, avrebbe oggi una disponibilità di 900 litri al secondo, con una riduzione di portata vicina al 30%. Dopo Reggio e Crotone, dunque, anche la città dei Bruzi e la sua provincia subiscono i disagi dovuti alla penuria di acqua, attribuita alle alte temperature e alle scarse precipitazioni che hanno ridotto le disponibilità idriche. Sono anni che piove di meno, ma Sorical se ne accorge solo quando i serbatoi sono quasi vuoti. A che serve, a questo punto, un gestore delle risorse idriche che non riesce ad assicurare l’acqua ai cittadini nei periodi critici, magari realizzando nuovi acquedotti?

La Calabria soffre la sete come sempre, al punto che alcuni comuni del cosentino, lamentando i disagi scaturiti dalla riduzione della portata, sono sicuri che il problema non si risolverà in breve tempo. Diversi amministratori hanno fatto notare che il problema idrico – e anche quello dei rifiuti – non è stato mai affrontato nell’ultima campagna elettorale, eppure le criticità sono enormi e sono destinate ad aumentare. Se pensiamo che i periodi di siccità non mancano e che la Sorical non prevede alcun intervento per evitare di rimanere a secco, è chiaro che i calabresi non vedranno mai risolto il problema dell’acqua che manca. Eppure le bollette arrivano e sono salate. E i comuni pagano.

Tra questi anche il comune di Cosenza, che con una determina pubblicata il 17 ottobre scorso impegna l’ente a pagare le forniture idriche a Sorical. “A far data dall’1 novembre 2004 – si legge sulla determina – giusto accordo integrativo approvato con D.G.R. Regione Calabria N.335 del 18/05/2004, è subentrata, nella gestione delle risorse idriche ed impianti acquedottistici calabresi, compreso il Comune di Cosenza, la società pubblica partecipata SORICAL (Società Risorse Idriche Calabresi). Con apposito atto convenzionale, rep. N.650 del 6/8/2009, a regolare i reciproci rapporti, viene fornita a questo Comune, per tramite della predetta società Sorical Spa, l’acqua in distribuzione per uso potabile; considerato che i pagamenti delle forniture avvengono, previa fatturazione, a consuntivo, all’esito delle letture effettuata… Determina di impegnare, come col presente atto impegna, la somma complessiva di € 4.113.799,83, compresa di IVA, per le spettanze dovute per la fornitura di acqua in distribuzione per uso potabile, relativamente all’annualità 2025, sul cap. 5610/0 del bilancio 2025 approvato a favore della Sorical Spa”. Oltre 4 milioni di euro, dunque, per l’acqua che manca e che si vuole sospendere agli utenti morosi.