Cosenza, Mutti e Di Marzio: “Lupi retrocessi già a gennaio”

Bortolo Mutti e Gianni Di Marzio, insieme a Giuliano Sonzogni, sono gli allenatori dell’era moderna che hanno collezionato più presenze in panchina nella storia del Cosenza. Il portale Il calcio calabrese (https://www.ilcalciocalabrese.it/) li ha intervistati dopo la rovinosa retrocessione targata Guarascio e i due tecnici spiegano con dovizia di particolari le motivazioni che hanno portato al tracollo.

Bortolo Mutti: “Dispiace tantissimo per la retrocessione del Cosenza, un ambiente a cui sono rimasto molto legato. Pensavo che avrebbero reagito, ma d’altronde l’intero campionato dei rossoblù è stato una sofferenza. La società non ha saputo intervenire nel mercato di gennaio, soprattutto per prendere un attaccante, perché il problema del Cosenza è stato proprio nel reparto offensivo. Il Cosenza si è privato di Baez, indebolendosi ulteriormente e non investendo al meglio da questo cessione. Nelle ultime gare la squadra si è lasciata andare, smarrendo quel carattere necessario per provare a salvarsi. Lo dimostra il fatto che ha chiuso il campionato a 9 punti dal Pordenone, ed è tutto dire se consideriamo l’equilibrio che ha regnato sovrano in questo campionato. Non sarà facile ripartire dalla Lega Pro, soprattutto nel girone C dove non c’è nulla di scontato e la concorrenza per la promozione è davvero spietata. Servirà ricostruire tutto, è necessario, solo così il Cosenza può avviare un nuovo ciclo per tornare in Serie B, con la speranza che non vengano ancora commessi gli stessi errori “.

Gianni Di Marzio: “La retrocessione del Cosenza è stata una morte annunciata, sono fortemente deluso ma allo stesso tempo me l’aspettavo, vista la mancanza di programmazione e idee da parte della società. Evidentemente erano convinti di ripetere l’impresa miracolosa dello scorso anno, ma nel calcio non funziona così. Il calcio è una cosa seria, serve programmare e investire bene, al Cosenza è mancato tutto questo. Pochi giocatori di proprietà, un mercato di gennaio totalmente sbagliato, insomma troppa presunzione. Quando si retrocede è doloroso, le colpe sono da condividere interamente tra società e squadra. Peccato perché Cosenza aveva ritrovato la Serie B dopo tanti anni, ora sarà dura perché la Lega Pro è un campionato difficile, dove ci sono altre corazzate che anche il prossimo anno tenteranno la promozione. Vedremo come ripartirà il Cosenza, anche se ora la delusione è troppo fresca per pensare subito al futuro. Dispiace perché conosco Cosenza, li ho vinto un campionato e fa male vedere retrocedere una piazza così importante. Mi auguro di rivedere il Cosenza nuovamente in B. Ribadisco, nel calcio non si improvvisa nulla”.