Cosenza. Nasce il Pronto Soccorso perfetto: quello senza pazienti (ma con tanta felicità)

COSENZA, NASCE IL PRONTO SOCCORSO PERFETTO: QUELLO SENZA PAZIENTI (MA CON TANTA FELICITÀ)

Altro che rivoluzioni digitali, riforme sanitarie o assunzioni: a Cosenza il futuro della medicina è arrivato grazie al professoricchio Andrea Bruni e al fido dottor Pasqua “u marpiùne”. Due visionari, signore e signori. Due menti illuminate che la Calabria ci invidia. Due che con una “penzàta” sola hanno trasformato un reparto d’agonia collettiva in una Disneyland sanitaria. Ma non si sono fermati lì: adesso il Pronto Soccorso non solo funziona meglio, funziona… vuoto. E ciò che la scienza (e la fede) non riesce ancora a spiegare, noi di Iacchite’, attenti come sempre, proviamo a farlo.

A COSENZA SI GRIDA GIÀ AL MIRACOLO

La notizia del Pronto Soccorso improvvisamente “funzionante” ha prodotto un’ondata mistica che manco a Medjugorje. C’è chi giura di aver visto un paziente entrare con la sciatica ed uscire sulle proprie gambe. Testimoni: due infermieri, un portantino e un panino con la mortadella abbandonato sulla sedia dell’attesa.

Testimonianza #1 – La guarigione improvvisa

“Ero al PS da 17 ore con febbre e tosse, quando ho visto che non arrivavano più barelle… ho sudato, mi è passata e sono tornato a casa in autobus”. – Francesco, ex malato fino a un minuto prima

Testimonianza #2 – L’apparizione del corridoio libero

Alcuni giurano di aver visto un pezzo di pavimento prima ricoperto da corpi umani e ora visibile. Una porzione di linoleum mai toccata da suole umane dal 2014. “Giuro che ho visto il corridoio senza pazienti. Ho pure fatto una foto, ma è venuta mossa. Come gli UFO.” – Maria, operatrice socio-sanitaria in preda allo shock

Fenomeni che neanche il cappellano dell’ospedale si sa spiegare. Il Vescovo invece tace. E’ rimato al “botulino” miracoloso…

Testimonianza #3 – La Barella Fantasma

Un OSS racconta di aver avvistato addirittura una barella vuota: “All’inizio non ci ho creduto… pensavo fosse un miraggio. L’ho toccata con la mano ed era vera. Mi sono commosso. .Fonti interne parlano persino del reparto intero che ha smesso di bestemmiare per 30 secondi.

MIRACOLI VISIVI (PER CHI NON CREDE)

1) Foto sfocata di tre metri di corridoio senza pazienti, con didascalia: “La speranza esiste”

2) Selfie di infermieri sorridenti, non perché hanno ricevuto lo stipendio, ma perché “oggi non è entrato nessuno”.

3) Ripresa video di una sala d’attesa mezza vuota (mai vista in natura), accompagnata da soundtrack angelica e sottotitoli in Comic Sans.

4) Ambulanza parcheggiata a 40 km dal PS, dichiarata “in missione strategica”, mentre il personale fa aperitivo nel bosco.

I MEDIA LOCALI SPIEGANO

Secondo la narrazione ufficiale: “La diminuzione di pazienti è un chiaro segno che la popolazione sta meglio”.

Secondo la popolazione: “La popolazione non arriva proprio: finalmente abbiamo capito tutti – ma proprio tutti – che al Pronto Soccorso chi ci va ci lascia la pelle…”. 

Secondo i soccorritori: “Stiamo tornando dalla gita a Paola. Ci siamo trovati bene, nonostante il mare fosse agitato…”.

I GRAZIE SONO DOVEROSI

Grazie a Bruni, Pasqua, Borselli e Coscarella, Cosenza ha finalmente raggiunto l’eldorado sanitario: il primo Pronto Soccorso al mondo che funziona perché non serve. Se continua così, la prossima tappa sarà l’apertura del: Reparto Oncologico per Gente Senza Tumore e del Centro Dialisi per Chi Ha i Reni Freschi Come Una Mozzarella.

La Calabria non guarisce i malati: fa sparire le malattie eliminando i malati. E a suo modo… è davvero un miracolo.

LA MISSIONE DI BORSELLI E COSCARELLA: LE AMBULANZE NON DEVONO ARRIVARE

Dietro questa genialata non ci sono solo Bruni e Pasqua. No, serviva la competenza di due luminari del 118 cosentino: Riccardo “Medico Volante” Borselli e Sergio “Fra TAC” Coscarella. Due “arch’e scienze”: scienziati 4.0. Che da anni portano lustro alla Calabria, più delle sagre della porchetta. La loro teoria rivoluzionaria: non si dirottano le ambulanze quando il PS è pieno. Si dirottano prima, così non si riempie proprio.

Matematica pura, signori: Meno ambulanze → meno pazienti → meno lavoro → più felicità → più post da mettere sui social. Un sistema che ricorda la dieta: se non compri il cibo, non ingrassi.

AUTISTI E SOCCORRITORI: DA SOCCORSO A SCAMPAGNATA AZIENDALE

Il personale del 118 è finalmente rinato spiritualmente e gastronomicamente. Non devono più arrivare a Cosenza, quindi: meno stress meno urgenze meno pazienti più ciambòtte fuori porta. Partono la mattina e si ritirano a fine turno col cestino tradizionale gastro-sanitario pieno di: sazìzze, supressàte e alìve ammaccate, ‘nduja da spalmare (per uso interno ed esterno), pecorino a fette con protocollo HACCP immaginario. pane e Tessano e vinu e Donnici. E poi via: Paola, Rossano, Acri, Castrovillari, Paola (no Santuario…(.

Il luogo dell’intervento cambia, il picnic no. E se qualcuno muore perché l’ambulanza era a sorseggiare un Donnici ara Montagnola? “Tantu na vota si mora!”… Insomma… nuova linea guida clinica approvata col bollino Regione Calabria. Anzi, Regione Parassita…

IL PRONTO SOCCORSO ZEN

L’approccio orientale in salsa cosentina: niente arrivi niente attese niente lamentele tanta pace interiore. Il reparto sprizza è spruzza serenità da ogni poro, come un deodorante al ginepro in un centro yoga. E i risultati? “Da quando non ci entra più nessuno, funziona benissimo”. Signori, come abbiamo fatto a non capirlo prima? La sanità perfetta esiste, basta solo non usarla. Parola di Bruni, Pasqua e compagnia. Garantisce Occhiu’… what else..