Cosenza, neonata rapita. “Mattino Cinque” spiega a Saverio Greco tutti i reati che ha commesso non rispettando le misure di sicurezza

Per fortuna, mentre i media calabresi fanno a gara a chi riceve più… soldi dal gruppo iGreco, c’è qualche media nazionale che davanti al clamoroso rapimento di una neonata all’interno di una clinica ovvero di una struttura sanitaria “protetta” si pone qualche domanda e la pone soprattutto al responsabile del disastro. E finalmente anche i legali dei genitori della piccola Sofia hanno deciso di diffidare la clinica Sacro Cuore.

COSENZA, NEONATA RAPITA. LA FAMIGLIA DIFFIDA LA CLINICA (https://www.iacchite.blog/cosenza-neonata-rapita-la-famiglia-diffida-la-clinica-sacro-cuore-mai-neanche-un-messaggio-di-scuse/)

Lui è Saverio Greco, il titolare del gruppo di cliniche che la famiglia di Terravecchia ha rilevato in circostanze ancora oscure una decina di anni fa. Ieri mattina, mentre si pavoneggiava – incredibile ma vero – davanti al circo mediatico “scortato” da uno schieramento tragicomico di poliziotte e poliziotti in divisa e con alle spalle 3-4 dipendenti “reclutati” per fare scena, ha trovato finalmente qualcuno che gli ha cantato la pampina. Parliamo dell’intervista di Greco alla trasmissione di Canale 5 “Mattino Cinque” condotta da Federica Panicucci.

E’ stata proprio la Panicucci a introdurre lo spinoso tema del “com’è potuto accadere” accompagnato da un quasi disarmante “non è veramente possibile” e all’inevitabile conclusione dell’omesso controllo.

Il Greco, che pensava di avere a che fare col solito media “compiacente”, ha continuato a ripetere come un disco rotto la storiella dei sistemi di sicurezza, che sarebbero stati determinanti per arrivare a identificare ed arrestare i rapitori della neonata evitando di parlare del loro ingresso nella clinica. Ma ha trovato pane per i suoi denti perché sia la Panicucci e sia i suoi collaboratori l’hanno stoppato tornando a ricordargli che se la neonata è stata portata via… c’è un problema!

E Saverio ‘u tamarro, non perdendo la calma e incitato dietro le telecamere dal fratello Giancarlo che gli imbeccava le risposte e da un piccolo signore di mezza età che si atteggiava a “capo della comunicazione”, provava a dare una spiegazione francamente ridicola. “I rapitori hanno studiato minuziosamente le abitudini della clinica, è stato tutto pianificato. Hanno verificato che l’unico momento per potere entrare in clinica indisturbati era durante l’orario delle visite…”. Una giustificazione talmente assurda che la Panicucci e uno dei suoi collaboratori sono letteralmente insorti ributtandogli subito in faccia l’inevitabile domanda che in quel momento chiunque stava guardando la trasmissione aveva pensato: “Ma per studiare la clinica, vuol dire che sono potuti entrare indisturbati…”. Quasi elementare, ma non per Saverio Greco, che questa volta, alterando un po’ il tono della voce, ribatteva sul fatto che loro fanno anche… altro ovvero visite e interventi di oculistica. Circostanza che con il rapimento della neonata non c’entra veramente una mazza… 

E visto che ancora la figuraccia non era completa, la Panicucci calava l’asso alla grandissima anche sulla presunta questione del funzionamento della videosorveglianza: “Ma mi scusi… lei dice che i sistemi di sicurezza hanno funzionato ma tutti sappiamo che l’allarme è partito soltanto grazie alla mamma…”. E Greco ‘u tamarrune stavolta ha abbassato la cresta restando muto come un pesce.

E non è finita qui. Perché Mattino Cinque ha introdotto giustamente anche un esperto per chiarire il quadro normativo delle misure di sicurezza che devono essere adottate in ospedali e cliniche. Prende così la parola Giovanni Migliore, presidente della Federazione italiana Aziende sanitarie ed ospedaliere. 

“Ci troviamo davanti a un cosiddetto evento avverso, che nessuno di noi poteva immaginare. In Italia ci sono circa 400 punti nascita e ciascuna struttura, sia pubblica che privata, ha procedure codificate nella responsabilità della direzione medica della struttura che regola qualunque attività all’interno della stessa e dunque anche l’accesso…”.

I fratelli Greco, dunque, hanno violato le procedure e i protocolli e hanno commesso più reati consentendo il rapimento, sia pur temporaneo, della neonata. 

“C’è un vuoto normativo? A casa pensano che si possono rubare i bambini!” chiede il collaboratore della Panicucci. E Migliore non può fare altro che annuire: “Quello che è accaduto dimostra in modo inequivocabile che c’è un problema”.

Federica Panicucci, a questo punto, presenta la tabella con le misure di sicurezza da rispettare che viene inquadrata ed è quasi più grande del “testone” del titolare della clinica Sacro Cuore.

Gli ingressi devono essere regolamentati da personale di portineria o di vigilanza: e alla clinica Sacro Cuore non c’era nessun servizio di portineria o se preferite di portierato. 

Visto e considerato che non c’era nessuno, è chiaro che anche la consegna dei documenti all’accettazione non è stata rispettata. E men che meno la misura del pass identificativo per i visitatori e quella del braccialetto elettronico o badge per il personale sanitario. Insomma, un cumulo di reati, uno più grave dell’altro.

Greco, in mancanza di argomenti, ha provato a ribattere dicendo che non c’è neanche un ospedale nel quale si rispettano queste norme e se pensava di poterla passare liscia, ha trovato un’altra interlocutrice che l’ha freddato contraddicendolo alla grandissima e spiegandogli, tra le righe, che queste cose possono succedere solo in strutture che hanno a capo gente irresponsabile. Esattamente come lui. Sipario. Fine della figuraccia.