Cosenza. Nicola Adamo è ancora un pezzo da 90, lo dice Aiello: ora tocca alla Funaro

Che nel Pd calabrese, con particolare riferimento alla federazione cosentina, è in corso una sanguinosa faida, vecchia almeno quanto l’età di Capu i Liuni e Madame Fifì, tra storici capibastone e aspiranti tali, è cosa più che risaputa. E’ dai tempi del PCI/FGCI che la diabolica coppia è impegnata a mantenere saldo il potere meschinamente conquistato, lottando, senza esclusioni di colpi, contro chiunque abbia solo pensato di sbarrargli la strada. Da allora la mefistofelica coppia ha sempre tenuto il “timone del partito”, seppur con alti e bassi, trasformandolo in una e vera e propria holding familiare. Una “macchina macina soldi” che li ha resi ricchi e intoccabili. Infatti, nonostante le tante dichiarazioni di guerra ricevute, nessuno è riuscito a vincere neanche una battaglia contro di loro, a cominciare da Bersani per continuare con Renzi, Minniti, Letta, Franceschini, Epifani, Zingaretti. Riescono, in un modo o nell’altro, sempre a farla franca, e a sbaragliare gli avversari. Il Pd a Cosenza e provincia è cosa loro, e guai a chi glielo tocca. Niente succede, nel partito, senza il loro volere, tutto deve essere approvato dalla spietata coppia: è la legge di Nicola Adamo e Madame Fifì, e chi non la rispetta prima o poi fa una brutta fine, politicamente parlando. E gli esempi non mancano: vedi Guccione.

Nicola Adamo è ancora oggi un pezzo da 90, sottovalutarlo non è mai salutare, e lo dimostra il fatto che anche Boccia (il reggente della paranza del Pd rivale a quella di Madame Fifì e Capu i Liuni), è stato costretto a battere in ritirata: per ben tre volte la malvagia coppia è riuscita a far saltare il tanto agognato congresso provinciale del Pd: o si fa come dicono loro, oppure tutto resta fermo e immobile. Povero Boccia, pensava di mettere a tacere la satanica coppia con l’appoggio “romano” che evidentemente non è bastato a contrastare lo strapotere massomafioso di cui ancora godono. Di più: che Nicola Adamo è ancora un boss di primo piano lo dimostrano anche le intercettazioni telefoniche di Ferdinando Aiello (dove Aiello parla a ruota libera del “sistema Cosenza”, non sapendo di essere intercettato) che spesso e volentieri si concludono con un: “ma Nicola lo sa di questo affare? … hai parlato con Nicola? … cosa ne pensa Nicola di questo?”. Tutto ciò di cui discute Aiello con i suoi interlocutori (Saverio e Giancarlo Greco del gruppo iGreco, parlano di come mettere sempre più le mani in pasta nella sanità privata, eliminando i nemici), è stato già oggetto di “valutazione” con Nicola Adamo. Segno evidente che non si fanno affari senza il permesso di Nicola e consorte. Più chiaro di così si muore.

C’è da dire che il rapporto tra i due, Nicola Adamo e Ferdinando Aiello, è stato, da quest’ultimo, sempre tenuto nascosto ai tanti ex compagni di partito. Aiello ha sempre fatto credere al resto delle paranze del Pd di essere un rivale di Adamo, e questo per poter meglio controllare i loro movimenti. Nicola ha chiesto ad Aiello di infiltrarsi nella altre paranze del Pd (travestendosi da “amico di tutti”), e di riferirgli ogni cosa. E così Aiello ha fatto (come lui stesso dice nelle sue lunghe telefonate con i Greco). Se non è un modus operandi “mafioso” questo, beh, diteci voi cos’è.

Ora la coppia famelica si è messa in testa di rendere la pariglia a Boccia, utilizzando quel prestanome di Franz Caruso, per colpire la Funaro (vicesindaco, protetta da Boccia), mal digerita da Madame Fifì. E le liti “in comune” non mancano: proprio qualche giorno fa l’ennesima lite tra il sindaco Franz, aizzato da Nicola Adamo, e la Funaro, ha rischiato seriamente di finire con la cacciata del vicesindaco. Situazione rientrata, ma non del tutto. La Funaro rimprovera a Franz di dipendere troppo dalle decisioni di Nicola Adamo e Madame Fifì. Osservazione che non è piaciuta alla coppia indemoniata che ora pretende da Franz la sua cacciata.

Se tutto questo, ovvero la faida nel Pd, non assomiglia sempre più alla serie Gomorra, beh, diteci voi a che cosa la possiamo paragonare…