Era da poco trascorsa l’una quando la prima auto, un’Alfa Romeo, ha iniziato ad arrostire nel crepitio delle fiamme che di lì a poco avrebbero avviluppato il parcheggio e danneggiato, in modo abbastanza serio, altri cinque mezzi.
È stata una nottata memorabile quella che, l’altro ieri, hanno vissuto i residenti dei palazzoni in via Sicilia alle spalle del tribunale. Il fuoco per un bel po’ ha illuminato a giorno l’intera zona. Le fiamme – di cui è stata accertata l’origine dolosa – sono partite da una Giulietta. E dopo un po’ il rogo ha iniziato a raccontare, a urlare – tra crepitii e scoppi di cristalli – una lugubre storia di distruzione. Quando la prima telefonata d’aiuto è arrivata al centralino dei vigili del fuoco, le fiamme, con la loro bulimia, avevano già aggredito in modo irreversibile la prima auto e stavano iniziando a mordere quella parcheggiata a fianco innescando una reazione a catena difficile da governare. È arrivata per prima una pattuglia dei poliziotti della squadra volante – coordinata dalla dirigente Roberta Martire – e qualche secondo dopo i vigili del fuoco.
La scena è apparsa così nella sua drammaticità… I vigili del fuoco hanno dovuto duellare un bel po’ prima di domare l’incendio… Alla fine in via Sicilia, alle spalle del palazzo di giustizia, sono emerse dalla nebbia sei auto abbrustolite e distrutte… Sul posto sono state repertate tracce di liquido accelerante che attesta la radice dolosa dell’incendio, che sarà attestata probabilmente anche dalle telecamere di videosorveglianza. Fonte: Gazzetta del Sud