Cosenza, nuovo ospedale. Ma ‘ndo vai se la “pila” non ce l’hai?

Le viscere della sanità sono imbottite di muffe e tossine. Scorie che ammorbano l’aria in una terra che vive di contraddizioni. C’è un nuovo ospedale da realizzare, uno studio di fattibilità già confezionato, un progetto definito. Ma resta il mistero dei soldi. Questi anni, caratterizzati dalla rissa politica (sull’asse Palazzo dei Bruzi – Cittadella) generata dalla localizzazione del nuovo hub (Mario Occhiuto pensava al recupero della vecchia Annunziata mentre Mario Oliverio lo voleva a Vaglio Lise), hanno finito per distillare gli umori maligni che adesso rischiano di azzerare (o, comunque, ritardare) la grande opera (che, intanto, è diventata una contesa di campanile tra Cosenza e Rende). Una minaccia che fa addensare ombre sul futuro di un settore storicamente paralizzato dall’immobilità politica come la sanità, che è rimasta stretta nella morsa di un conflitto di ideologie, uno conflitto tra due blocchi (Comune e Regione) che ha spinto gli uni contro gli altri a testa bassa, senza speranza per i cosentini. Uno scontro muscolare che con i ritardi ha prodotto confusione. E nel caos si è perso contatto con il finanziamento destinato alla realizzazione del nuovo ospedale. Per la realizzazione dell’opera sono stati previsti 375 milioni di euro (175 di fondi statali, poco più di 9 milioni di denaro regionale, i restanti 191 da risorse private attraverso il project financing). Ma, in assenza di certezze sui fondi, l’opera rischia di dover essere rifinanziata… Fonte: Gazzetta del Sud

Fin qui l’onestissima riflessione del giornale più letto della Calabria risalente al 29 maggio scorso ma ancora attualissima. Una riflessione che non poteva e che non può che essere un pugno nello stomaco alla banda di Nicola Adamo e della moglie, che attraverso il prestanome Franz Caruso e il “portaborse” promosso a presidente (analfabeta) del Consiglio Giuseppe Mazzuca, hanno provato qualche settimana fa ad accelerare le pratiche affermando – addirittura!!! – che la delibera sarebbe stata portata in Consiglio per l’approvazione. Ma la verità viene sempre a galla e la riflessione della “Gazzetta” accoppiata anche a quelle degli altri media di regime che pure sono al soldo di Nicola Adamo (pensate un po’ che schiaffi e che deriva…) ci riporta direttamente al clima esilarante di “Polvere di Stelle” e così facendo il verso ad Alberto Sordi e Monica Vitti, la città di Cosenza sbertuccia Mazzuca, Caruso, Adamo, la moglie e tutto il cucuzzaro: “Ma ‘ndo vai se… la pila non ce l’hai?”.