Cosenza, Occhiuto va a farsi benedire dal Papa

Per come si sono messe le cose ad Occhiuto non gli resta altro da fare che farsi benedire con la speranza che la protezione celeste lo assista.

Ma serve una benedizione forte, di quelle che contano. Non basta quella di un vescovo, o di un cardinale, serve quella del Santo Padre.

A consigliargli di aprire un canale diretto con il Supremo, attraverso il santo Padre, è stato don Serafino che ben conosce tutti i guai di Occhiuto. Don Serafino, dopo essersi consigliato con il vescovo per capire come scongiurare la maledizione che assilla Occhiuto –  ovvero tutti quelli che gli stanno attorno finiscono col rubare ed essere indagati, e questo macchia la sua figura – hanno deciso che, per scacciarla, l’intervento benefico deve arrivare dall’ Alto.

Le benedizioni e le preghiere del vescovo Nolè non hanno sortito niente, la gente che gli sta attorno (al sindaco) continua a rubare. Così il vescovo ha autorizzato don Serafino di adoperarsi per prenotare all’udienza del mercoledì 26 aprile del Papa un posto in prima fila al sindaco e tutta la sua giunta, compresi i consiglieri.

Una occasione unica per esorcizzare tutto il male che i suoi amici/nemici gli buttano addosso. E soprattutto un momento propizio per fare ammenda dei tanti peccati (che tutti noi facciamo, beninteso) commessi.

Ovviamente il vescovo ha specificato a don Serafino di non informare la Prefettura Pontificia di queste presenze, giusto per non trovarsi oggi o domani a doversi far benedire anche loro.