Cosenza, ordigno all’Autoscuola Brutia: il silenzio del porto delle nebbie e il “segreto” dei mandanti

Sono passati sette mesi ma la notizia non solo non è stata mai comunicata dal porto delle nebbie e da quella parte delle forze dell’ordine asservita al malaffare ma non ha “attirato” neanche la curiosità degli altrettanto asserviti media di regime.

Alle 03,30 di venerdi 8 aprile, nel cuore della notte, è stato fatto esplodere un ordigno che ha distrutto saracinesca e vetrate dell’Autoscuola Brutia sita in via Antonio Zupi a Cosenza. Per pura fortuna  i danni, con tanto spavento, si sono fermati solo alle cose. La violenza è stata tale che sono andati in frantumi i vetri delle finestre del palazzo di fronte. Nessuno parla, perché? La procura, le forze dell’ordine, la stampa, i giornalisti: nessuno ha parlato di tale grave gesto intimidatorio.

Sapete chi è il titolare dell’autoscuola ? E’ l’ex socio dell’autoscuola Easy Drive di Rende (il titolare si chiama Massimo Salotti) della quale scrivevamo solo noi appena qualche giorno prima come autoscuola dichiaratamente in mano al clan Lanzino e soprattutto ad Ernesto Ferraro, nipote di Michele Di Puppo e neo presidente delle Ferrovie della Calabria. Massimo Salotti e un altro suo sodale (pare che si chiami Paolo e sia addirittura compare d’anello di Ferraro)  sono stati mandati via da questi “faccendieri” (per usare un eufemismo) di Rende perché messi alle strette. E se è vero che 2+2 fa quattro, il risultato dovrebbe essere ovvio e dovrebbe portare dritti dritti a coloro che hanno “intimidito” i titolari dell’Autoscuola Brutia. Ma il porto delle nebbie di Cosenza, ormai smascherato dal Csm e ridotto praticamente in mutande per quanto è popolato da magistrati corrotti e senza spina dorsale, fa finta che non sia accaduto nulla. La speranza, allora, è che ci stia lavorando la Dda di Catanzaro, visto e considerato che ormai il Gattopardo è stato definitivamente sputtanato dall’ultimo blutz di Gratteri. 

Quanto stavamo scoprendo sulla spregiudicata operazione “politica” di Roberto Occhiuto per la nomina del nuovo amministratore unico delle Ferrovie della Calabria, del resto, aveva e ha dell’incredibile. Per trovare un “nuovo” prestanome alla paranza, Robertino ha assecondato la volontà del suo bancomat, Paolo Posteraro, che ha indicato senza indugi Ernesto Ferraro.

Ferraro è il nipote di Michele Di Puppo (il figlio della sorella per essere precisi), notoriamente braccio destro di Ettore Lanzino e indicato nel 2018 (solo per citare l’ultima “prodezza” del boss) nelle carte del processo Rinascita Scott per essere stato il referente della ‘ndrangheta cosentina in un summit di grande importanza. Il trampolino di lancio di questo nipote con laurea in Ingegneria è una scuola guida di Rende. Si chiama Easy Drive, tutti sanno che è controllata dalla famiglia Di Puppo attraverso Ferraro. Lo scrive lui stesso nel curriculum vitae che presenterà per essere eletto presidente dell’Aci. Sì, avete letto bene. A Cosenza tutto è possibile. Ferraro incapperà in un mezzo scivolone sulle patenti CQC scoperchiato dalla Polizia Stradale e cederà le quote alla sorella, poi nelle carte figureranno altri soci prestanome. Ma la sua ascesa non inizia dall’Aci ma dall’Amaco, dove intanto è approdato Paolo Posteraro, nominato in pompa magna da Mario Occhiuto ormai da tempo. E cugino dell’avvocato Luigi Gullo, che gli ha apparato la questione con la Stradale e con il porto delle nebbie.

L’Amaco è il carrozzone praticamente fallito da sempre, in mano a tutta la peggiore classe politica possibile della città di Cosenza, che attraverso l’Azienda drena denaro e incarichi a tavoletta. Con tanto di milioni di debiti, altro che mobilità urbana. L’uomo della paranza è Posteraro, il più fortunato in termini di euro, che ha reso “imprenditore” il parassita Roberto Occhiuto attraverso un’azienda vinicola. E ora Robertino deve sdebitarsi, verbo molto familiare agli Occhiuto. C’è chi giura che in fondo dovrebbe essere lui, Posteraro, il vero amministratore unico delle Ferrovie della Calabria ma non può, lo è anche dell’Amaco. C’è bisogno di una testa di legno, oltre che di una sostanziosa consulenza da 120mila euro per un anno (strazza). Ed è qui che ritorna Ernesto Ferraro. Lo abbiamo lasciato con qualche problema giudiziario per la scuola guida di Rende ma nel frattempo Posteraro s’è messo al lavoro e gli ha fatto costruire un meraviglioso concorso su misura.

Il 10 agosto del 2018, in piena settimana di Ferragosto, l’Amaco – con somma urgenza – ha proceduto alla valutazione delle domande per l’assegnazione dell’incarico di “DIRETTORE DI ESERCIZIO E GESTORE DEI TRASPORTI“. Una qualifica che, a quanto pare, ha in mano soltanto Ernesto Ferraro, dal momento che tutti e tredici i suoi rivali non hanno tra i requisiti il possesso dell’abilitazione “Direttore di esercizio e Gestore dei trasporti”. Incredibile, ma vero. Su 14 partecipanti, ben 13 non hanno questa abilitazione.
“Accertato quanto sopra – scrive l’Amaco -, si affida l’incarico oggetto della presente selezione all’ingegnere Ferraro Ernesto nato a Cosenza, il 12/05/1982, l’unico partecipante in possesso di tutti i requisiti richiesti dall’avviso di selezione e, altresì, dotato anche di ulteriori competenze in materia di trasporto (evidentemente la scuola guida, altrimenti non si spiega…, ndr) giudicate positivamente”. Considerata l’assoluta sfacciataggine dell’operazione, non è neanche il caso di aggiungere che si trattava di un concorso “pilotato”.

Ma ormai l’ascesa di Ernesto Ferraro non conosce confini: nel 2020 diventa presidente dell’Automobile Club di Cosenza, l’Aci insomma. Nel curriculum di Ferraro presentato e pubblicato da ACI, si legge: dall’08/2010 – ATTUALE
SPECIALISTA DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE E COMMERCIALI DELLE IMPRESE –
Easy Drive Autoscuola ed ente di formazione“…
Il che significa che lavorava in questa scuola guida, di cui non risulta (più?) socio. Nel PDF, estratto dagli archivi della Camera di Commercio, non è tra i soci. C’è, socia accomandataria (e quindi amministratrice) una sua parente, non sappiamo di che grado.
C’è anche un altro amministratore di cui non c’è altra traccia negli archivi, fa solo questo.

Ma, al di là del fatto che Ferraro sia ancora socio o no della scuola guida, già è assurdo che questo soggetto, il Ferraro, fosse stato eletto presidente dell’AC Cosenza, dell’AC Calabria e membro del Consiglio nazionale dell’ACI e contemporaneamente dipendesse o fosse comunque responsabile di una scuola guida.

Anche perché, come presidente dell’AC Cosenza, si è fatto nominare dal Consiglio quale amministratore di ACI Service, che è l’Autoscuola dell’AC Cosenza (e vi lasciamo immaginare che fine possa aver fatto questa autoscuola…).
Se il direttore della Motorizzazione Renato Arena, che era stato eletto presidente dell’AC Cosenza, si è dovuto dimettere, Ferraro non poteva neppure candidarsi, essendo responsabile o dipendente di una autoscuola che comunque è stata sua fino a quando non ha ceduto le quote alla sorella.

Ma il “capolavoro” doveva ancora arrivare ed ecco che, tomi tomi cacchi cacchi, Posteraro e Robertino hanno calato dall’alto l’ultima prodezza: far diventare Ernesto Ferraro amministratore unico delle Ferrovie della Calabria in quota Posteraro. Il faccendiere del clan Lanzino proiettato alla ribalta del mondo dei trasporti calabrese. Tutto regolare, garantisce Robertino. Anche se qualcuno a momenti fa saltare in aria l’autoscuola “rivale”… Che male c’è? Siamo a Cosenza…