Cosenza. Palazzo dei Bruzi. Il grande burattinaio e le piccole marionette

A tre anni dall’elezione a sindaco di Cosenza, l’unica promessa che il sindaco Franz Caruso è riuscito a mantenere, tra le tante annunciate e sistematicamente disattese, è stata quella fatta a Nicola Adamo negli accordi preelettorali sottobanco: diventare un burattino in cambio del pennacchio da sindaco. E così è stato. Si può dire, senza timore di smentita, che questa promessa è stata mantenuta. Infatti Franz, da quando è stato eletto, si muove, politicamente e amministrativamente, come un burattino che risponde solo ai comandi del grande burattinaio Nicola Adamo. E questo è sotto gli occhi di tutti, anche perché lo sa tutta la città che dietro la pilotata vittoria di Franz Caruso c’è la regia di Nicola Adamo. Il grande manovratore che, dopo l’elezione di Franz, muove a suo piacimento tutte le marionette che ha posizionato sul palcoscenico di Palazzo dei Bruzi. Dove tutti devono recitare, a comando, la farsa della buona politica da offrire al pubblico, nel mentre, lui, nascosto dal buio del dietro le quinte, intrallazza in totale tranquillità.

Tutti i suoi burattini devono partecipare allo spettacolo, nessuno escluso. Lo show va in scena ogni giorno: gli affari non si possono, e non si devono mai fermare. La gente va intortata tutti i giorni. Un penoso spettacolo che va in scena da tre anni sempre con lo stesso copione: spacciare per pubblici interessi, gli interessi di speculatori e costruttori che frequentano il dietro le quinte di Palazzo dei Bruzi. Come succede, ad esempio, nella riqualificazione di via Rivocati, tanto cara a Pianini, dove Nicola Adamo, guarda caso, ha aperto alcune sue basi sotto forma di “patronato”. Un modo per essere presente in un quartiere in crescita che ha già ricevuto, e riceverà ancora, diversi finanziamenti. Presidia l’aria e marca il territorio. Anche se non sembra Cosenza è interessata da una mole importante di finanziamenti destinati alla costruzione o alla ristrutturazione di opere di interesse pubblico, come il recupero del centro storico, che vanno appaltate e sappiamo tutti come funziona. Gli avvoltoi in città non mancano.

Ieri c’erano le ditte amiche di Occhiuto, oggi ci sono le ditte amiche di Nicola Adamo, che in alcuni casi sono le stesse ditte amiche di Occhiuto. Il “Sistema Cosenza”, fatto di commistione tossica tra il pubblico e i soliti privati, è sempre vivo e vegeto, e vive insieme a noi. Specie negli enti pubblici, dove prolifera da tempo indisturbato.

Il che non significa che non bisogna fare le opere, ci mancherebbe altro, ma bisogna farle rispettando l’etica e la legalità. C’è bisogno, in ogni atto politico e amministrativo, di pubblica trasparenza, che è quello che manca all’amministrazione Caruso. Nonostante i suoi annunci di operazioni verità che non ha mai avviato. Ormai è evidente a tutti che dietro il penoso spettacolo della “falsa politica” che i burattini di Nicola recitano a favore di pubblico da tre anni, si nasconde la concreta realtà di palazzo dei Bruzi dove le decisioni importanti che riguardano tutti i cittadini, si prendono dietro le quinte. Così era durante l’era occhiutiana, così è durante l’era adamitica.

E se ieri sulla scena si muovevano i burattini di Occhiuto, oggi a Palazzo dei Bruzi si muovono le marionette di Nicola. Gli accordi presi sottobanco hanno designato lui come il grande burattinaio delle manovre di Palazzo dei Bruzi. Ed è solo lui che muove i fili delle marionette che si aggirano per i corridoi e le stanze del palazzo. Marionette come Giuseppe Mazzuca che Nicola Adamo utilizza come controfigura di Franz nella gestione di tutto il sottobosco politico e malandrinesco che ogni giorno bussa alla porta del comune. Mazzuca, che occupa la poltrona di presidente del Consiglio per volere di Nicola, ha il compito di favorire tutti gli amici degli amici che bussano alla sua porta. Malandrini compresi. La sua attività da presidente del Consiglio, non brilla certo per trasparenza e correttezza. Come tutta l’amministrazione Caruso, del resto. Mazzuca è la marionetta che più delle altre è facile muovere. Un guappo di cartone (appellativo che soffre quasi quanto i suoi tic nervosi sempre più simili a quelli del suo compare Giggino Tic Tic) che si crede uno statista, e fino a quando glielo fanno credere obbedisce a tutti i comandi, ma proprio perché guappo – anche se di cartone – bisogna stare attenti. Infatti Mazzuca, nel corso della sua lunga carriera di marionetta, ha più volte provocato guai non solo a se stesso, ma anche al burattinaio. Non facendosi mai scrupolo, però, di tradire con coltellate alle spalle chiunque, quando le cose si mettono male.

Ma Nicola sa come trattare certi burattini, e per questo ha nominato come capoburattino Luigi Incarnato alias Giggino Tic Tic, il cui compito è quello di tenere a bada le marionette come Mazzuca abituate a tradire, oltre che i dirigenti, e consiglieri vari. Una burattinata che umilia e abbrutisce la città. Che oramai non reagisce più a niente. In tre anni di chiacchiere e di promesse, oltre a demolire e costruire rotatorie, a spacciare per cultura lucrosi finanziamenti a questo o quel parente, favorire ditte amiche, conferire nomine e incarichi, questa amministrazione non è andata. E mentre la città langue, i servizi mancano, l’ospedale è in coma profondo, i servizi sociali totalmente assenti, la povertà avanza ogni giorno sempre più, la città vecchia continua a cadere a pezzi, l’unico pensiero del sindaco è quello di comunicare il suo Si, che prima era un No, alla città unica. Il solito burattino nella mani di Nicola che ha bisogno di garanzie sul controllo amministrativo del nuovo ospedale che sembra si costruisca a Rende, dove lui ha più di un problema, e allora la città unica è la giusta soluzione. Nell’elezione del primo sindaco della “Grande Cosenza”, lui continuerebbe ad avere il suo peso politico. Perciò tutte le marionette devono dire Si alla città unica.

Tutto quello che avviene a Palazzo dei Bruzi è perfettamente nel segno delle storica e solita spartizione del pubblico bottino tra i soliti potentati politici. Città unica compresa. Al cittadino non cambia niente. I bisogni oggi sono altri, e sono uguali a quelli di ieri, e la previsione è che peggioreranno domani. E oggi come ieri non è cambiato niente. Non c’è differenza tra destra e sinistra, tra Pd e FdI, entrambi usano la politica per questioni esclusivamente di natura privata, e del cittadino poco gli interessa. Del resto, all’oggi, non si ha notizia di un comune immune dal virus del clientelismo e della corruzione.  E questo vale, comunque la pensiate, anche per l’amministrazione del burattino Caruso. Che bene interpreta, insieme alla marionetta Mazzuca, e a tutti gli altri burattini, il ruolo di impegnati politici al servizio dei cittadini, abilmente manovrati dal burattinaio Nicola Adamo. E il problema è che, a questa farsa, c’è gente che ci crede.