Cosenza. Pianini chiude l’acqua arbitrariamente a 11 famiglie con l’assenso del sindaco

Cosenza è, e purtroppo resta, la città dove ai palazzinari, generosi con gli amici degli amici, tutto è permesso. Ed è il caso dell’ingegnere Giovanni Pianini, Gianni per gli amici degli amici. La sua lunga storia inizia a metà degli anni 80, quando, grazie all’interessamento della famiglia che solo in seguito diventerà la famiglia dei Cinghiali, vince un concorso per netturbini al Comune di Cosenza. Ma la scopa in mano Pianini non l’ha mai presa. Infatti fu subito “trasferito” dietro una scrivania, per poi, una volta intrapresa la carriera di costruttore, mettersi in aspettativa da funzionario per potersi dedicare a tempo pieno alla lucrosa iniziativa.

Da allora la principale attività dell’ingegnere Pianini, parente dell’ex dg dell’Asp bruzia Gianfranco Scarpelli, è stata quella di fittare appartamenti al Comune di Cosenza. Un “lavoro” che gli ha permesso di accumulare grandi ricchezze, senza mai fornire realmente un servizio dignitoso alla pubblica amministrazione. Tutti ricorderanno lo scandalo del palazzo di via Rivocati (abbattuto e ricostruito), affittato per decenni dalla pubblica amministrazione per oltre 130.000 euro all’anno. Un palazzo fatiscente dove aveva sede un ufficio comunale (ufficio affissioni) di poco più di 120 mq, che è costato per oltre 20 anni ai cittadini 10.000 euro al mese. Solo chi ha le conoscenze giuste può permettersi di fare tutto questo senza mai subire conseguenze. E a Pianini gli amici piazzati nei posti giusti sempre a sua disposizione, non mancano.

Per l’ingegnere dell’intrallazzo le istituzioni cittadine tutte hanno sempre avuto un occhio di riguardo. Tant’è che le sue “fatture”, che ammontano a 200.000 euro all’anno, crisi o non crisi, fallimento o non fallimento, vengono sempre liquidate dalla ragioneria comunale con una puntualità che manco in Svizzera. Di più: Pianini attraverso le sue due società, Arteg srl e Via Rivocati srl, ha costruito, con i soldi dei caggi, diversi palazzi che puntualmente ha affittato al Comune di Cosenza, senza mai pagare un solo euro per gli “oneri di urbanizzazione”. Tanto nessuno verificherà mai questo. E a nulla servono le regolare querele presentate presso le autorità competenti dove si denuncia non solo l’aspetto legato all’evasione fiscale, ma soprattutto il suo “libero arbitrio”. Pianini è un intoccabile, e nessun magistrato può indagare su di lui. E nessuna denuncia, anche quando il reato è palese, lo può scalfire.

Come abbiamo già raccontato Pianini ha deciso di abbattere un fatiscente palazzo di sua proprietà, sito a corso Umberto 1, dove attualmente risiedono 11 famiglie in “emergenza abitativa” (affitto regolarmente pagato dalla pubblica amministrazione). Ma una alternativa al momento dove sistemare le 11 famiglie non c’è. E Pianini ha fretta di costruire (di sicuro perché qualche bravo amico ha investito “guagna pisanti” in questa nuova costruzione, e non vuole sentire parlare di problemi) ed è per questo che ha deciso di assediare gli abitanti del fatiscente palazzo per costringerli ad accettare le soluzioni da lui proposte: tuguri nella città vecchia a rischio crollo, di poco più di 50 mq, alcuni dei quali senza finestre, pretendendo anche di farli pagare al comune a prezzo di mercato. E per raggiungere il suo meschino scopo ha deciso di chiudere, come se fosse lui il padrone dell’acquedotto, la fornitura di acqua, regolarmente pagata dalla pubblica amministrazione, ai residenti del palazzo. E impedendo agli operatori di Ecologia Oggi di raccogliere la spazzatura depositata davanti l’ingresso del palazzo. Un assedio vero e proprio che si sta consumando sotto gli occhi di tutti e nell’indifferenza delle istituzioni.

Non è la prima volta che come ritorsione al rifiuto dei residenti di trasferirsi nei tuguri, Pianini chiude l’acqua a tutto il palazzo. Un fatto grave, illegale e arbitrario di cui sono a conoscenza il sindaco, gli assessori, il capo gabinetto, la dirigente dei servizi sociali, la questura e la procura di Cosenza, e nonostante ciò nessuno ha inteso muovere un solo dito contro Pianini. Sono settimane che il palazzo è senza acqua. Più volte i residenti si sono rivolti alle istituzioni e alla autorità cittadine, ma la risposta è sempre la stessa: Pianini non si può toccare. Se questa non è l’ennesima prova dell’esistenza del “Sistema Cosenza”, diteci voi cos’è.