Cosenza, polizia violenta. Presentata denuncia contro gli agenti. Ora “parleranno” le telecamere di piazza Bergamini

di Gabriele Carchidi 

Nel corso del pomeriggio di ieri ho presentato formale denuncia nella caserma dei carabinieri “Paolo Grippo” di Cosenza contro gli agenti di polizia Amodio Umile, Caputo Paolo, Buccolieri L. e un quarto di cui al momento mi sfugge il nome per l’aggressione di cui sono stato vittima nel pomeriggio di sabato.

Insieme all’avvocato Nicola Mondelli, in particolare, abbiamo chiesto ai carabinieri di verificare il contenuto delle immagini delle telecamere di sorveglianza ubicate in piazza Donato “Denis” Bergamini.

Sì, esattamente piazza Donato “Denis” Bergamini. Non ci avevo fatto caso in un primo momento ma lo squallido pestaggio di cui sono stato vittima è avvenuto proprio sotto gli occhi di… Denis, che grazie a Dio non solo mi ha protetto dalla furia di questi invasati fascisti ma ha anche compiuto il “miracolo” del video che ha fatto capire a tutta Italia quali sono i metodi della polizia di Cosenza.

E ne ha in serbo ancora un altro perché, guardando quelle immagini, ognuno potrà capire che io non ho mai messo le mani addosso a nessuno dei quattro agenti invasati e dunque non ho mai commesso il reato di resistenza a pubblico ufficiale. A tale proposito, ringrazio di cuore l’avvocato Antonello Aprile, che ieri ha pubblicato un post a proposito del reato di resistenza a pubblico ufficiale.

RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE
Secondo la Corte di Cassazione la condotta di divincolarsi per sottrarsi ad un controllo delle Forze dell’Ordine, senza l’utilizzo della violenza direttamente contro il Pubblico Ufficiale, non integra il reato di resistenza previsto dall’art. 337 cp (Cass. n. 6604/2022).
Lo Stato di diritto! Quale Stato e quale diritto?

Capito? Dov’è lo stato e dov’è il diritto a Cosenza? Di seguito, il testo della denuncia