LETTERA APERTA AI CITTADINI ED ALLE ISTITUZIONI DEL COMUNE DI COSENZA
Abbiamo appreso dalla Gazzetta del Sud che, con una velocità inusitata, la postazione del 118 è stata spostata da Piazza Cappello a Serra Spiga.
COSENZA, 118 A SERRA SPIGA (Cosenza, 118 a Serra Spiga)
Noi, come cittadini, non entriamo nel merito di tecnicismi burocratici, ma, facendo appello al sindaco della città, Franz Caruso, al direttore generale dell’ASP Antonello Graziano ed al presidente della Regione Roberto Occhiuto, sottolineiamo, come il cronista ha già fatto, l’infelice idea di trasferire un servizio d’emergenza-urgenza, da una postazione sita a 50 mt dal Pronto Soccorso e, in un’area strategica per il raggiungimento delle vie di accesso a paesi limitrofi come Mendicino, Laurignano, Donnci ecc, ad una postazione situata a mezzora dal centro cittadino, tempo che si moltiplica in caso di partite del Cosenza Calcio o di festività, con gravi possibili ricadute sulla nostra salute, visto che i tempi per i codici rossi e blu si dilatano fin oltre quelle che le linee guida dell’Emergenza indicano come utili per salvare una vita.
Il tutto per cosa? Per la presenza di condizioni ritenute “inidonee” dei locali ospitanti il 118. Ma, ci chiediamo: i topi esistono solo a Piazza Cappello o, per caso, quelli di Serra Spiga sono stati declassati a innocui personaggi della fumettistica? Ci risulta, peraltro, che, ad esempio, i servizi igienici di Serra Spiga siano tutt’altro che nuovi di zecca ed efficienti. Ma poi, possibile che un’Azienda Sanitaria ritenuta la più ricca della Regione non possa disporre di poche migliaia di euro per venire incontro alla salute dei cittadini?
Si potrà obiettare che i locali non sono dell’azienda ma in fitto: certo, ma ci sono locali, ben più costosi per l’ASP che vengono mantenuti in fitto in ragione proprio dei locatari versando decine di migliaia di euro al mese per non scontentare nessuno.
Come residenti nel quartiere, peraltro, facciamo presente che la postazione del 118 in Piazza Cappello, ha fatto da deterrente, riducendoli del 90%, per fenomeni come la detenzione, spaccio ed uso di sostanze stupefacenti, prostituzione minorile ed atti vandalici.
Insomma, con la presente chiediamo, come avviene per una città moderna, che ci si ritrovi intorno al tavolo del buon senso e si cerchi di andare incontro alle esigenze dei cittadini che, in periodi di dissesti e difficili conurbazioni, chiedono una cosa sola: la salvaguardia della salute!!!
Un gruppo di residenti a piazza Cappello Cosenza