La deriva privatistica che sta attraversando la sanità pubblica rappresenta un attacco ai diritti fondamentali dei cittadini. Il settore sanitario viene progressivamente consegnato a logiche di mercato, con il benestare di chi ha governato negli ultimi decenni da destra a sinistra. È emblematico ciò che accade nel reparto di chirurgia toracica dell’ospedale Annunziata di Cosenza, dove sono stati riservati 4 posti letto esclusivamente ai pazienti solventi, ovvero a chi è in grado di pagare. Si tratta di un’ingiustizia inaccettabile che istituzionalizza un sistema a due velocità, dove la salute non è più un diritto per tutti ma un lusso per pochi. Chi può pagare bypassa le lunghe liste d’attesa, mentre chi non ha risorse economiche sufficienti è costretto ad aspettare, spesso mettendo a rischio la propria vita.
La sanità dovrebbe essere un pilastro pubblico in grado di garantire uguaglianza e diritti, e invece si sta trasformando in un mercato dove chi paga detta le regole. È chiaro il disegno politico: un collasso programmato dei servizi pubblici per offrire soluzioni temporanee che, lungi dal risolvere i problemi, non fanno altro che cedere spazi e potere ai privati.
Un altro episodio di cronaca, che pare una cartina di tornasole sul funzionamento del servizio sanitario calabrese e sul livello della classe politica, è la vicenda che riguarda il presidente della Regione Occhiuto. Costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico, ha scelto di farsi operare al Policlinico di Catanzaro dal dottor Maselli, estraneo alla struttura pubblica catanzarese e in servizio presso cliniche private di Napoli. Della serie: “Io sono il Presidente e posso fare quello che voglio, compreso scegliere chi deve operarmi”. Un atto che umilia migliaia di calabresi, costretti a indebitarsi pur di ricevere cure in altre regioni. Come organizzazione sindacale siamo impegnati quotidianamente a difendere i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del settore sanitario, che tra enormi difficoltà garantiscono le cure ai calabresi. Ribadiamo la necessità di investimenti che mettano al centro i diritti di chi lavora e le necessità dell’utenza.
USB CONFEDERAZIONE DI COSENZA









