Cosenza-Rende città unica: attenti ai furbastri e… al Parlamento

La vittoria del “sì” al referendum sulla città unica di Corigliano e Rossano avrà di sicuro effetti sul dibattito nell’area urbana di Cosenza. Si ricomincerà a parlare di referendum e di città unica. Per farlo, però, è necessario essere seri e non avere secondi fini. E’ imminente la campagna elettorale per le politiche e potrebbe venire in mente a qualche furbastro di cavalcare il tema: “Facciamola subito e chi dice no è un nemico del popolo”. Magari potrebbe farlo dopo aver trovato l’accordo per un posto più o meno sicuro in Parlamento. Bisogna stare attenti ai furbastri.

Intanto non si può parlare di città unica e tenere fuori Montalto Uffugo. Se Cosenza è tutt’uno con Rende, Rende è tutt’uno con Montalto. Poi è necessario programmare le politiche territoriali e di sviluppo. Fino ad oggi gli unici tentativi sono stati alla fine degli anni ‘60 allorquando l’amministrazione comunale di Cosenza chiamò nel gruppo di professionisti incaricati per la redazione del suo piano regolatore generale, l’architetto Empio Malara che aveva in precedenza redatto quello di Rende. Poi la collaborazione intensa che ci fu fra il sindaco di Rende, Sandro Principe, e quello di Cosenza, Giacomo Mancini, su vari progetti di area (solo per citare gli ultimi, i due viale parco, la metroleggera e il parco acquatico) e la collaborazione sempre sulla condivisione di opere e dei relativi finanziamenti fra il sindaco di Rende, Umberto Bernaudo e quello di Cosenza, Salvatore Perugini.

Da allora abbiamo assistito ad un protagonismo del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto a cui si è accodato maldestramente quello di Rende, Marcello Manna. Occhiuto, addirittura, ha licenziato una delibera di giunta municipale di “fusione per accorporazione” di Rende a Cosenza. Roba da barzellette.

Prima di parlare di unione di municipi o di grande Cosenza sono necessarie due cose. Prima il varo di una nuova legge regionale adeguata e giusta e non raffazzonata come quella attualmente in vigore. Poi l’elaborazione di progetti comuni e di idee di sviluppo comune. Una forzatura potrà magari portare all’elezione di un deputato o di un senatore, ma, di certo, non porterà vantaggi ai cittadini di Rende, Cosenza, Castrolibero e Montalto Uffugo.

Gianfranco De Franco – Insieme per Rende –