Riscuoteva indebitamente i ratei della pensione di guerra con artifici e raggiri consistiti nell’omessa comunicazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioneria territoriale dello Stato di Cosenza – dell’avvenuto decesso della beneficiaria titolare della pensione.
L’indagata, nelle vesti di delegata all’ufficio postale, avrebbe richiesto la corresponsione dei ratei pensionistici simulando la sussistenza del potere di agire in nome e per conto della beneficiaria, nonostante il decesso della stessa.
L’ingiusto profitto, in un periodo ricompreso fra il maggio 2003 e il giugno 2016, ammonta a 60 mila euro circa.
Per tali motivi, in data odierna la sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di Cosenza, guidata dal maresciallo Ortensio Perri, su indagini coordinate dal procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo, e dal pm Giuseppe Cava, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente emesso dal gip di Cosenza.
Il sequestro è stato eseguito in un istituto bancario dove l’indagata aveva sottoscritto, tra gli altri conti, un certificato di deposito al portatore per un valore nominale pari all’importo sequestrato.