NOTA STAMPA LA BASE COSENZA
“Fino a che ce ne sarà”, lo cantiamo e lo stiamo traducendo in pratica.
Stiamo vivendo settimane di sollevazione generale in tutto il Paese e Cosenza ancora una volta ha risposto presente.
Una marea umana ha attraversato le strade della nostra città con generosità e determinazione. Un noi collettivo che aveva il volto e la voce delle studentesse e degli studenti di scuole e università, della comunità araba, dei bambini e delle bambine che hanno aspettato e salutato il corteo dall’ingresso dei loro istituti scolastici. E ancora dei lavoratori e delle lavoratrici che a distanza di una settimana, con enormi sforzi, hanno deciso di scioperare, di trasformare in prassi politica quella promessa collettiva partita da Genova: “blocchiamo tutto”!
Meloni se ne faccia una ragione. C’è un’opposizione reale che ha alzato la testa e non è disposta a fare passi indietro.
Il popolo palestinese ci sta insegnando tanto, a partire dall’amore per la propria terra e dalla difesa di giustizia e libertà. E noi continueremo a mobilitarci per la Palestina e contro il genocidio e per la Calabria e la Cosenza che tutti noi vogliamo e di cui tutti noi abbiamo bisogno.
Alla parola guerra noi rispondiamo pace e giustizia, alla parola riarmo rispondiamo scuole e ospedali, alla parola emigrazione rispondiamo lavoro e diritti. Alle parole rassegnazione e solitudine rispondiamo: Cosenza, Cosenza, Cosenza. Quella di oggi, orgogliosa, unita e determinata.
Oggi, all’alba, in centinaia, partiremo per Roma pronti a mandare un segnale chiaro al governo Meloni e all’Europa: non accettiamo la complicità con il genocidio, non accettiamo il riarmo, non accetteremo l’ulteriore taglio alla spesa pubblica, né la spirale della guerra.
COSENZA SA DA CHE PARTE STARE









