Dissesto finanziario. Mario Occhiuto vuole attuare il piano “occultamento e bonifica”
Il Comune di Cosenza è stato definitivamente dichiarato in dissesto finanziario. Ieri le Sezioni Riunite della Corte dei Conti hanno discusso e respinto il ricorso del Comune di Cosenza alla Deliberazione 106/2019 della Sezione di Controllo Calabria della Corte dei Conti. Il clima che si respira al Comune di Cosenza è simile a quello che si respirava dopo che il sindaco Mario Occhiuto fu sfiduciato da 17 consiglieri il 7 febbraio 2016. Tutti i dirigenti esterni, nominati dal cazzaro, sono stati chiamati per “discutere il da farsi”.
L’intero staff, che ora dovrà cercarsi lavoro, ha già pronti “bagagli e bagattelle” per trasferirsi a Palazzo Salfi, dove Mario Occhiuto riaprirà lo studio “abusivamente”, perché è sequestrato e in vendita giudiziaria. Ma figuratevi se il custode Giudiziario, dott. Pierluigi Pisani, gli dirà di no!
Ma vediamo cosa intende dire Mario Occhiuto per “discutere il da farsi” con i dirigenti esterni e abusivi. Tecnicamente la notifica del “dettato della Corte” al Comune e al Ministero degli Interni con la doverosa deliberazione del consiglio comunale (non revocabile) “recante la formale ed esplicita dichiarazione di dissesto finanziario che valuta le cause che hanno determinato il dissesto” prenderà una ventina di giorni di tempo.
A questo punto succederanno due cose: i consulenti e i dirigenti esterni dovranno sloggiare dalla casa comunale e si insedierà un Organo straordinario di liquidazione (tre Commissari nel caso di Cosenza). “Ma venti giorni possono bastare”. Questo infatti è il tempo necessario per attuare il piano “occultamento e bonifica” già attuato nei giorni successivi alla “sfiducia”. Lettere, determine, carte “scomode”, reset dei Personal Computer dei fedelissimi, svuotamento dei cassetti per “ripulirli” da appunti indecenti. Questo però e nulla in confronto al “discorsetto” fatto ai dirigenti.
I dirigenti più fidati, tra cui Giuseppe “uomo –zainetto” Nardi e Francesco Converso il firmatutto, saranno costretti da oggi a “salvare” le ditte amiche e gli “amici degli amici”. Come? Facile, firmando in questo lasso di tempo di tutto e di più. I commissari infatti, tra qualche settimana, faranno verifiche e congeleranno la situazione debitoria alla “dichiarazione di dissesto del consiglio comunale”. Soprattutto la massa debitoria documentata. E quindi solo una determina di liquidazione darà diritto alle ditte di essere chiamate a discutere “il recupero a rate” dell’importo dovuto per il lavoro fatto! Qualsiasi altra pretesa di essere pagati, se non supportata di adeguata documentazione, verrà cancellata d’ufficio.
Il segretario generale dovrebbe intervenire, ma anche lui è complice del cazzaro e immaginiamo che non farà nulla. Ma i commissari sono “avvisati”: le determine registrate da oggi, fanno tutte parte del piano “occultamento e bonifica”.
Di conseguenza, se ancora esiste qualcuno intenzionato a fare opposizione a questa squallida associazione a delinquere, ci sono da tenere gli occhi aperti e la mazza in mano per controllare che questi dirigenti non firmino più nulla. Speriamo, dunque, di leggere al più preso qualche presa di posizione da parte dei consiglieri di opposizione per evitare che Occhiuto possa dare il via al piano “occultamento e bonifica”. Sempre a futura memoria.