Cosenza, sanità al delirio. Sergio “Fra’ Tac” Coscarella, Fra’ Remigio Magnelli e un intero reparto di infermieri incazzati senza stipendio

SERGIO FRA’ TAC COSCARELLA, FRA’ REMIGIO MAGNELLI E UN INTERO REPARTO DI INFERMIERI INCAZZATI SENZA STIPENDIO

(Cronaca semiseria della decurtazione delle buste paga degli infermieri dell’ASP di Cosenza e di un’intera centrale operativa sull’orlo di una crisi di nervi)

Il NurSind (sindacato degli infermieri) di Cosenza spara cannonate: l’ASP vuole recuperare gli straordinari della pronta disponibilità dopo l’interpello dell’Agenzia delle Entrate. Risultato? Gli infermieri del 118 si trovano, nel mese di novembre, con stipendi poco sopra gli 800 euro, l’equivalente di due pieni di benzina, una bolletta e un panino con la cotoletta. Fine. E noi di Iacchite’, con la solita voglia di farvi crepare dal ridere, siamo andati a cercare la verità nella sanità calabrese (praticamente un safari nella giungla) e abbiamo ricostruito tutta la vicenda a modo nostro. E credetemi: se sta storia non fosse davvero successa (gli infermieri rimasti senza stipendio), non avremmo avuto né il coraggio né la fantasia per inventarne i contorni.

FRA’ TAC COSCARELLA: IL BAMBINO CHE ODIAVA I NUMERI… E I NUMERI RICAMBIAVANO

Per capire questa storia dobbiamo partire da lontano. Alle elementari, Fra’ TAC Coscarella (attuale responsabile della Sala Operativa del 118 di Cosenza – secondo solo a Borselli, o forse no…) era il terrore dei maestri di matematica. Il voto era sempre quello: 2. Sempre 2. Immancabile 2. Mai un 3, manco per sbaglio. Un 2 così costante che avrebbe meritato un premio alla carriera. Il maestro annotava: “L’alunno ha difficoltà a distinguere i numeri dalle… patate.” Che c’entrassero le patate non si sa… però allora i conti si facevano alla vecchia maniera: coi ceci, i piselli e anche le patate. I compagni lo prendevano in giro perché lui, davanti al “4+4”, rispondeva sempre: “Sì.”

Poi arrivò il concorso all’ASP. Fra’ TAC Coscarella, che di numeri continuava a capirci quanto un polpo del canto lirico, capì che così com’era non lo avrebbero assunto neanche per contare le sedie. Così gonfiò i voti. Li gonfiò talmente tanto che risultò esperto in calcoli amministrativi più del commercialista dell’ENI. Da lì, carriera spianata: gli affidarono tutto ciò che richiedeva “precisione”: progetti, conteggi, convenzioni… compresi i famosi contratti con le ambulanze private, sbagliati a tal punto che contenevano numeri più fantasiosi della Cabala e del Superenalotto messi insieme.

POI ARRIVA IL GIORNO IN CUI SI DOMANDÒ: MA IO IN PENSIONE QUANDO CAZZO CI VADO?

Fra’ TAC Coscarella, ormai mito vivente dell’errore di calcolo, decide di farsi i conti da solo. Errore numero uno. E forse pure due e tre… ma niente. Sta data era impossibile calcolarla. Allora va dai cinesi e compra una calcolatrice che sembrava la reliquia di un Commodore 64 del 1989. Display inclinato, tasti che rientravano, suono di bip che ricordava i Tamagotchi. E lui via: ore, giorni, mesi di calcoli schizofrenici. A un certo punto la calcolatrice emette un suono strano, come un lamento, e poi sputa fuori la data: 29 novembre 2025.

Fra’ TAC Coscarella, emozionato come se avesse appena visto la Madonna di Loreto nel tostapane, annuncia a tutti — ma proprio tutti — il grande evento: “A fine novembre me ne vado in pensione! Addio stronzi!” Coriandoli. Abbracci. Promesse di “non ti dimenticheremo” (tutte finte). Gli operatori di centrale del 118 esultano come dopo un gol al 96°:

“FINALMENTE CE LO SIAMO TOLTI DAI COGLIONI!”

Era festa grande. Pare che qualcuno avesse già prenotato al Bronx il dolce a tema: Torta di Addio Fra’ TAC, alleluja. Ma ecco la svolta tragica (e comica): la calcolatrice aveva mentito… e glielo aveva fatto pure apposta. Fra’ TAC Coscarella, incazzato nero per l’accaduto, invece di prendere la calcolatrice e di sbanicàrla ad un muro, la regala al collega Fra’ Remigio Magnelli (attuale dirigente medico dell’ASP), ex scarparo convinto di aver dato il nome alle sette note musicali, grazie al famoso cliente che un giorno, entrando nella sua bottega, gli disse: “Do Re, mi fa solà si scarpe?”

Fra’ Remigio Magnelli vide il regalo di Fra’ TAC Coscarella come una manna dal cielo, visto che poco prima aveva ricevuto il famoso interpello dall’Agenzia delle Entrate… e non c’aveva capito un cazzo. Ed è qui che esplode l’inferno. La calcolatrice, probabilmente stressata, impazzisce e: sbaglia i conteggi di Fra’ Remigio, sbaglia la pensione di Fra TAC, sbaglia le buste paga degli infermieri, sbaglia pure l’ora sul display (a un certo punto segnava 55:88). Risultato finale: Fra’ TAC Coscarella non va più in pensione. Resta lì. Come un mobile dell’Ikea che nessuno riesce a smontare. Gli operatori di centrale, convinti di averlo salutato per sempre, se lo vedono il giorno dopo rientrare con la borsa, il caffè e un sorriso da: “Vi sono mancato?” e cominciano a jestimà cumu turchi. Uno di loro, sconvolto, mormora: “Ma chine cazzu è, Highlander?”. Un altro si è messo a piangere. Un altro ancora ha iniziato a ridere istericamente. Un terzo ha cominciato a cercare isterica ente su Google: “Come si disattiva un collega?”

E l’ASP? Magicamente ferma, come sempre. C’è chi giura di aver sorpreso Fra’ Remigio Magnelli, seduto alla sua scrivania, con la testa fra le mani, che imprecava contro Fra’ TAC Coscarella, coi piedi dentro una bacinella d’acqua calda, in segno di espiazione. Intanto gli infermieri del 118 a novembre hanno preso una miseria. La centrale è un pandemonio. Fra’ Remigio vuole denunciare la calcolatrice. Fra’ TAC non sa più se è in servizio, in ferie o in pre-pensione. E l’ASP? Come sempre, osserva la scena con la stessa rapidità di reazione di una mucca di ceramica e di quell’oggetto cinese che, appena entra qualcuno, si attiva e fa il gestaccio con la mano destra. In Calabria anche gli stipendi e le pensioni, come i miracoli, funzionano solo se la calcolatrice non parla in mandarino. Ci auguriamo comunque che ai tanti infermieri, vittime dello spiacevole equivoco, venga corrisposto quanto prima il dovuto, con le scuse sia di Fra’ Remigio Magnelli che della calcolatrice.