Cosenza, sanità corrotta: fuori il nome del giudice che vuole arricchire il truffatore Filippo

Pietro Filippo
Nella sezione lavoro del Tribunale di Cosenza sta succedendo di tutto.
Ce ne sarebbe abbastanza (ammesso che avessimo una classe dirigente degna di questo nome) per chiamare in causa il Consiglio Superiore della Magistratura.
Perché veramente non se ne può più.
C’è già un clamoroso precedente ovvero quello di Raffaele Mauro prima dichiarato vincitore di causa di servizio per “depressione cronica” e dopo due mesi promosso addirittura a direttore generale dell’ASP. Ma qui a Cosenza non ci facciamo mancare mai nulla e la realtà supera abbondantemente la fantasia.
Insomma, anche oggi siamo costretti a “disturbare” la dottoressa Silvana Ferrentino, già protagonista della vergognosa sentenza con la quale ha favorito Faccia di plastica e addirittura coordinatrice di questa tragicomica sezione di giustizia.
Il giudice Ferrentino
Se non l’ha ancora fatto, vada a leggersi la delibera numero 2005 dell’ASP di Cosenza, quella che assegna centomila euro (100MILA!!!) al TRUFFATORE (condannato in via definitiva dalla Cassazione) Pietro Filippo.
Nella delibera, Raffaele Mauro, il depresso, per giustificare i 100 mila euro dati a Pietro Filippo, fa riferimento all’udienza del 20 settembre, scrivendo (udite udite!) che “il giudice ha proposto come somma di conciliazione 100mila euro”…
Avete capito? Un signore viene declassato in base alla legge Severino,  viene condannato con sentenza definitiva per reati gravissimi, come la truffa e il falso, e un giudice della Repubblica (sia pure delle Banane come la nostra) propone una via transattiva per liquidargli  i danni?
Siamo davanti ad un fatto gravissimo, per il quale il Presidente del Tribunale dovrebbe aprire un procedimento e il Csm dovrebbe fare altrettanto.
Un giudice serio avrebbe chiesto lumi sul giudizio penale e poi respinto la richiesta del TRUFFATORE  Filippo, condannandolo alle spese.
Invece, sostiene Mauro, lo stesso giudice  si sarebbe addirittura esposto fino a fare una proposta di transazione. Avrebbe detto  “Centomila euro vanno bene?”.
Chi è stato questo giudice?  Vaccarella, Lo Feudo? Qualcun altro?
Vogliamo il nome. Vogliamo un’inchiesta.
Se non l’aprirà il presidente Mingrone, che sia il Presidente della Corte di appello di Catanzaro, Introcaso, a farlo.  La misura è colma. E nessuno è impunito. Nemmeno un giudice.