Cosenza, sanità depressa: 3 milioni di interessi “pronta cassa” a Banca Farmafactoring

L’ASP DI COSENZA VERSA A BANCA FARMAFACTORING A TITOLO DI INTERESSI OLTRE TRE MILIONI DI EURO

Per la precisione si tratta di € 3.382.668,06! Tre milioni 382 mila 668 euro. A tanto ammonta la cifra che, con deliberazione n. 1758 del 29 settembre u.s., il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, sì Faccia di Plastica in persona, ha corrisposto a “Banca Factoring S.p.A” a solo titolo di interessi.

Pensate a quante e a quali attrezzature elettromedicali avrebbe potuto acquistare l’Asp con tale somma di danaro per far fronte ai bisogni di salute dei cittadini, rinnovando ad esempio l’attuale obsoleto parco tecnologico attualmente in dotazione, immaginate come sarebbe stato certamente possibile con tale enorme somma di danaro adeguare le strutture ospedaliere di Paola, Cetraro e Praia a Mare agli standard previsti in tema di accoglienza alberghiera, reparti e sale operatorie che versano in condizioni precarie ed i cui locali sono sprovvisti finanche della prevista autorizzazione sanitaria.

Ma andiamo con ordine ad analizzare sinteticamente l’intera vicenda e soprattutto a dare la giusta connotazione ai principali attori. Banca Farmafactoring S.p.A. è una società con sede in Milano che, per ovvi motivi di indiscutibili e sicuri vantaggi economici, ha inteso acquistare dalle varie ditte farmaceutiche fornitrici dell’Asp di Cosenza i crediti che le stesse ditte vantavano nei confronti dell’Azienda.

Il meccanismo, apparentemente contorto, in realtà è estremamente semplice. Le ditte fornitrici, una volta conferiti i farmaci, o qualsivoglia altro bene, all’Asp di Cosenza, emettono le relative fatture di pagamento e l’Asp…non paga. Le ditte, per non venir meno ai contratti di fornitura, continuano a rifornire le varie strutture dell’Asp e questa…continua a non pagare, tenendo nascoste nei cassetti le fatture.

Le ditte allora iniziano ad adire le vie legali, ma è risaputo che si tratta di intraprendere un percorso lungo e tortuoso e, nel frattempo, l’Asp continua a…non pagare. Le ditte così arrivano allo strenuo della sopportazione economica, hanno bisogno di liquidità ed ecco che “interviene” Banca Factoring S.p.A, che acquista ad un prezzo vantaggioso dalle ditte fornitrici stesse il diritto alla riscossione dell’intero credito e dei relativi interessi nel frattempo maturati.

Praticamente “Banca Factoring S.p.A” diventa concessionaria unica dei crediti pro soluto già vantati dalle ditte nei confronti dell’Asp di Cosenza. E’ opportuno ribadire che il colosso “Banca Factoring S.p.A” acquista in danaro sonante (cash) dalle varie ditte il credito vantato ad un prezzo inferiore al valore del credito stesso, in genere pari al 70-80%; “Banca Factoring S.p.A”, pertanto, paga alle ditte 70 euro ogni 100 euro di credito. Quindi ha già guadagnato di suo, ma in più vi sono gli interessi, enormi, che nel frattempo per inefficienza (?) l’Asp ha fatto maturare!

Altro attore principale è ovviamente Faccia di Plastica, il quale si produce nell’adozione della suddetta deliberazione di pagamento, sottolineando nella stessa un risparmio della spesa relativa agli interessi: praticamente risparmia sullo spreco nella consapevolezza di… continuare a sprecare. Eh si, Mauro continua a sprecare in quanto le ditte che attualmente riforniscono l’Asp sono le stesse di cui ai decreti ingiuntivi avocati da “Banca Factoring S.p.A”, ditte che Mauro continua a… non pagare!

Tanto è che, nella deliberazione di cui sopra, viene riportato testualmente che già “ …Banca Factoring S.p.A si è dichiarata disponibile alla chiusura di tutta l’esposizione in essere nei confronti dell’ASP per il fatturato emerso fino al 20/10/2016…”: e vorrei vedere, con questi guadagni!

Peraltro, mai Mauro ha provveduto in maniera così celere a pagare un creditore: la suddetta delibera n. 1758 del 29 settembre u.s. prevede che entro il 30 settembre 2017 (il giorno dopo l’adozione della delibera stessa!) vengano emessi i pagamenti per complessivi € 9.161.564,52 in relazione alle fatture indicate, ed inoltre, sempre entro il 30 settembre u.s. venga emesso il pagamento di € 3.282.668,06 relativi agli interessi!

Per ultimo, non pensi il direttore generale Mauro che l’aver trasmesso la suddetta delibera alla Corte dei Conti lo ponga al riparo da qualsivoglia responsabilità in quanto di colpe nella disastrosa gestione economica dell’Asp ne ha la piena imputabilità.

Infine, l’ultimo attore da citare nella squallida vicenda è la poco conosciuta ai più KPMG. Si tratta di un network di società indipendenti, affiliate a “KPMG International Cooperative”, quest’ultima di diritto svizzero, di fornitura di servizi professionali e specializzato nella revisione e organizzazione contabile, nella consulenza manageriale e nei servizi fiscali, legali e amministrativi. KPMG fa parte delle cosiddette “Big Four”, ovvero le quattro società di revisione che a livello mondiale si spartiscono la gran parte del mercato. Ebbene, KPMG nella nostra regione è un advisor, e cioè un consulente economico/finanziario del commissario per il piano di rientro Massimo Scura. KPMG avrebbe dovuto da tempo segnalare a Scura le “anomalie” nella gestione economica dell’Asp di Cosenza, non fosse altro per il fatto che la Regione Calabria per tale (presunta) attività consulenziale corrisponde alla stessa KPMG la somma annua di € 2.200.000,00 ….Ed io pago!