Cosenza, sanità depressa: tutte le bugie di Faccia di Plastica sull’atto aziendale

Lo scorso 18 maggio il direttore generale dell’ASP di Cosenza Raffaele Mauro alias Faccia di Plastica, assieme agli altri manager delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Calabria, è stato audito in Commissione di Vigilanza e in Commissione Sanità riunitesi congiuntamente. Al termine dell’audizione quattro consiglieri regionali appartenenti alla maggioranza (Giudiceandrea, Bova, Neri e Guccione) hanno chiesto una commissione d’inchiesta con accesso agli atti sull’ASP di Cosenza.

Nel corso dell’audizione, a proposito dell’atto aziendale, Mauro afferma: “E’ comunque vero che non c’è l’atto aziendale, un atto aziendale che è stato predisposto, che è stato approvato, che non è stato bocciato… sebbene l’ASP abbia fatto i passaggi con le organizzazioni sindacali e con i territori, abbia mandato l’atto al sindaco del Comune capofila senza ricevere nessuna osservazione”. Mauro mente!

Mauro distorce la realtà vera dei fatti! La verità vera, incontrovertibile e dimostrabile sia dalla documentazione che giace agli atti dell’ASP e sia dai sindacati, sia dai dirigenti stessi dell’ASP e sia dallo stesso sindaco di Cosenza è un’altra.

Nel corso del 2016 viene allestito un primo atto aziendale e come previsto dalla normativa, viene presentato al Consiglio di Direzione; tutto ciò avviene in data 20 luglio 2016, alle ore 16.00 e ne viene redatto specifico verbale (Verbale N° 6 del Collegio di Direzione del 20/07/2016). Sono presenti alla seduta del Consiglio di Direzione i dirigenti Raffaele Mauro, Francesco Giudiceandrea, Luigi Bruno, Marcello Perrelli, Aristide Filippo, Vincenzo Cesareo, Salvatore De Paola, Pierluigi Carino, Teresa Cicchetti, Massimo Candela, Stefano Giusti, Natale Straface, Marilù Vulnera, Nicola Buoncristiano, Antonio Perri, Vincenzo Arena, Achille Straticò, Giuliana Bernaudo, Ottorino Zuccarelli, Nicola Tridico, Vincenzo De Rose.

All’inizio della seduta del Collegio, come risulta dal verbale stesso, il direttore sanitario Giudiceandrea e il direttore generale Mauro sottolineano la perfetta aderenza dei contenuti dell’atto aziendale alle linee guida dettate dal commissario Scura, la seduta termina alle ore 17.00. Tale atto, come previsto dalla norma, viene inviato ai sindacati della dirigenza e del comparto e il sito web rsuaspcosenza-zanfini.blogspot.it/2016/07/atto-aziendale-asp-cosenza.html, in data 22 luglio, lo pubblica integralmente.

Dopo la presentazione al Collegio di Direzione e ai sindacati non ne segue l’atto deliberativo e, al contrario, in data 29/08/2016 viene deliberato (delibera DG n. 1397/16) un atto aziendale, completamente rivisitato e stravolto rispetto a quello precedente e,  nonostante ciò, nella delibera di approvazione viene scritto testualmente  che l’atto aziendale “è stato presentato al Collegio di Direzione come da verbale del 20/07/2016, che sul contenuto del nuovo atto aziendale è stata data informativa alle Organizzazioni Sindacali della Dirigenza e del Comparto oltre che al Sindaco del Comune capofila, restando in attesa di eventuali note integrative, che si è valutato tutto quanto pervenuto e quindi si è ritenuto di adottare l’atto aziendale….” .

In realtà l’atto aziendale deliberato il 29 agosto è profondamente diverso dall’atto presentato in Consiglio di Direzione! Si tratta di una organizzazione completamente diversa che non è mai stata sottoposta alla visione né del Consiglio di Direzione, né dei Sindacati e né del Comune capofila: basterebbe chiederne conferma agli stessi componenti il Consiglio di Direzione.

I sindacati della dirigenza si schierano quindi contro la proposta del management: «Contiene una premessa falsa, è antieconomico e le nuove strutture istituite sono il risultato di un contorto meccanismo di potere»- Le firme coprono praticamente tutto lo spettro delle organizzazioni sindacali della dirigenza del servizio sanitario nazionale. Tutti «stigmatizzano la recente proposta di atto aziendale così per come deliberato dall’Asp di Cosenza».

Anaao Assomed, Aaroi-Emac, Fesmed, Cimo, Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Medici, Fvm e Simet precisano, innanzitutto che «l’atto aziendale allegato alla delibera numero 1397 del 29 agosto non è quello inviato alle organizzazioni sindacali della dirigenza e del comparto, al collegio di direzione dell’Asp di Cosenza, nonché al sindaco del capoluogo». E dunque contiene una premessa «falsa, poiché non è mai stato inoltrato per la dovuta informativa».

Si tratta di «decisioni sorprendenti e particolarmente allarmanti poiché assunte in totale autonomia decisionale e senza alcun tipo di confronto con gli stakeholders istituzionali. Sostanzialmente – spiegano le sigle sindacali – il nuovo atto aziendale prodotto dal vertice dell’Asp di Cosenza tende a legittimare lo spoils system dei dirigenti, meccanismo precluso nel sistema sanitario nazionale, in modo tale da istituire nuove nomine per le quali non è difficile ipotizzare sotto quali forche caudine dovranno passare gli aspiranti. Un contorto meccanismo di potere che nulla a che vedere con l’offerta sanitaria e le esigenze dell’utenza».

Il commissario Scura

Nonostante ciò, il direttore generale Mauro invia ugualmente l’atto aziendale al Dipartimento Salute della Regione Calabria per la conseguente trasmissione all’Ufficio del Commissario Massimo Scura a cui spetta la eventuale approvazione o  bocciatura. Non ritenendo l’atto aziendale ricevuto conforme alle linee guida di cui al DCA 130/2015, sia il Dipartimento Tutela della Salute (con specifiche note n. 314429 del 18/10/2016 e n. 322529 del 25/10/2016) e sia la Struttura Commissariale (con nota n. 333005 del 4/11/2016), evidenziano corpose osservazioni e in data 9 novembre 2016, con delibera n°1769, il dg Mauro si produce in un terzo atto aziendale (!), adottato, anche questa volta, senza il Consiglio di Direzione, senza la trasmissione ai sindacati e al Comune capofila.

Ma non finisce qui: in data 11 novembre 2016, con delibera n°1779/16, e con le solite e discutibilissime antidemocratiche e non previste procedure viene proposto un quarto atto aziendale (!), ma neanche questo è in linea con le regole stabilite dal Dipartimento Tutela della Salute (Fatarella) e dall’Ufficio del Commissario (Scura/ Urbani).

Scura e Urbani

A questo punto il commissario Scura e il subcommissario Urbani il 30 novembre 2016 scrivono una lettera di fuoco al Direttore del Dipartimento della Salute Fatarella: la nota, prot. n. 361373/16, descrive punto per punto i discostamenti dell’atto dalle linee guida regionali e termina in modo molto duro: “… Nell’invitarLa a trasmettere le presenti osservazioni all’Azienda interessata (l’ASP di Cosenza, ndr) per gli adempimenti necessari al fine di consentire alla presente Struttura Commissariale di procedere all’approvazione di una nuova proposta di atto aziendale, si porgono distinti saluti…”. 

I commissari Scura ed Urbani dicono (anzi scrivono) senza mezzi termini che l’atto aziendale di Mauro non è più modificabile ed integrabile né emendabile. E’ talmente fuori norma che deve essere rifatto e infatti i commissari chiedono a Fatarella di farsi portavoce presso Mauro per RIFARE L’ATTO AZIENDALE secondo le regole dettate proprio dal Dipartimento della Salute.

Per ultimo, qualche giorno prima dell’audizione in commissione del 18 maggio, il dg Faccia di Plastica si affretta ad allestire un quinto (!) atto aziendale, che peraltro sembra sia composto da due versioni da presentare a seconda dell’interlocutore con cui il dg dovesse immaginare di interfacciarsi. Questa è la verità, il resto sono solo chiacchiere di… plastica.