Cosenza, sanità venduta: il clan Caputo-Potestio. La scalata di Carmelino, re delle invalidità civili all’Usl 9

IL CLAN CAPUTO-POTESTIO

Prima Puntata – Carmelino Caputo conosce Mino Potestio nel verminaio dell’Usl numero 9

Per meglio descrivere il personaggio politico di cui ci occuperemo per un po’, dobbiamo fare un grosso passo indietro, agli anni 70, quando un umile medico della mutua di paese, stile dottor Guido Tersilli Alberto Sordi, inizia la sua velocissima carriera che lo porta ad occupare tante poltrone sia in politica che all’Asp di Cosenza, più o meno quante ce ne sono in un negozio di poltrone e sofà.

Lui, il personaggio, ha la strada spianata ancora prima di nascere. Lui non parla mai, non decide nulla. Gli altri parlano per lui e gli dicono cosa fare. Lui non guida. Lo porta il signor Danilo Liuzzi, dapprima segretario e poi autista del consigliere regionale Pierluigi Caputo, il personaggio di cui sopra. Se invece volete sapere chi è Danilo l’autista, eccovi accontentati https://burc.regione.calabria.it/visualizzatore-ws/download?attachedID=149993&documentiID=131036

E’ dal 1977 che il medico della mutua Carmelo Caputo, padre di Pierluigi, cura gli ammalati, con visite a domicilio e in studio, e segna. Segna sull’agenda indirizzi, numeri di telefono, parentele, numeri di seggio elettorali, elettori, voti. E dopo dieci anni si ritrova all’Usl 9 di Cosenza da “part time” a chiamata diretta e non sa neanche lui come ha fatto. O meglio lo sa benissimo, ma non sperava neanche lui di bruciare le tappe in questo modo.

Ma Carmelo è affamato e allora arriva la politica con la Democrazia Cristiana che gli consente di fare il salto. Serve infatti una svolta perché la famiglia nel 1984 si allarga, arriva il “piccolo” Pierluigi, battezzato così in onore del deputato Pierluigi Castagnetti, politico della Dc con tanto di corrente.

Ma l’incontro della vita Carmelo lo fa all’Unità Sanitaria Locale numero 9 di Cosenza, dove si lega molto con un altro dipendente furbacchione, il leggendario Carmine Potestio detto Mino. Questa amicizia per Carmelino Franco Caputo (così recita l’anagrafe) rappresenta la vera svolta. Allora quella famosa agenda piena di nomi, indirizzi e numeri serve più che mai e il 15 giugno del 1985 diventa sindaco del Comune di Paterno Calabro. Neanche Guido Tersilli/Alberto Sordi aveva fatto una carriera così rapida. E se la famiglia si allarga Carmelino (solo per gli amici oltre che per l’anagrafe) Caputo deve ingegnarsi meglio e lo fa spremendo tutte le sue amicizie, prima Geppino Camo, Gino Pagliuso, Franco Covello e poi Robertino Occhiuto. Prima l’Usl 9 gli concede il contratto full time e poi, nel 1994 lo indica componente effettivo della Seconda Commissione Medica per l’accertamento delle invalidità civili. La famigerata e bramata Seconda Commissione. Pensate a quanti invalidi più o meno veri siano passati sotto Carmelino e abbiano lasciato numeri e referenze per la famosa agenda.

Mario Occhiuto nel 1994

Carmelo diventa una pedina essenziale del gruppo di fuoco di Carmine Potestio. Geppino Camo è il suo punto di riferimento, ma intanto cresce un altro rampollo della scuderia, si chiama Roberto Occhiuto che è consigliere comunale di Cosenza tra i più votati grazie all’amicizia del fratello Mario (alias il cazzaro) con Franco Petramala, potentissimo commissario Usl e ras della politica centrista cosentina. Sono gli anni della Secop, degli appalti all’Annunziata e dell’arresto sia di Franco che di Mario. Petramala infatti finisce in carcere nel 1994, quando era commissario straordinario dell’azienda sanitaria della città dei Bruzi e poi viene condannato con sentenza definitiva a sei mesi di reclusione (pena sospesa) per falso in atto pubblico. Al contrario di Mario, per il quale arriva una provvidenziale prescrizione telecomandata dai poteri forti della città.

1 – (continua)

Franco Petramala