Cosenza, sanità. Villa San Pio, il capolavoro da record di Antonello Scalzo e signora

Quello che stiamo per raccontarvi è uno dei tanti Segreti di Pulcinella della sanità cosentina e più in generale del sistema corruttivo che dilaga senza nessun ritegno. Si tratta della storia di una struttura privata – la Villa San Pio di Dipignano centro di riabilitazione estensiva –, creatura di Antonio Scalzo, classe 1962, che non è un imprenditore o un boss della sanità privata ma il direttore sanitario “storico” dell’Asp di Cosenza, direttore facente funzioni dell’UOC Cure primarie del Distretto Valle Crati, direttore della Medicina Legale al posto di Arcangelo Fonti e nuovamente reggente nel ruolo di direttore sanitario, come da ultima delibera della commissaria che veniva dal Nord. In sostanza, un “colletto bianco” di prima linea nel fantastico mondo della sanità cosentina (ovviamente anche lui tra gli indagati dell’ultima “infornata” di malaffare). Con il confine sempre più labile tra pubblico e privato. Perché non è davvero possibile che un dirigente medico dell’Asp di Cosenza possieda anche una struttura privata ma a Cosenza tutto è possibile.

Anche che Antonio Scalzo, per gli amici Antonello, grazie al suo ruolo non solo di direttore sanitario ma anche di presidente della commissione per l’accreditamento istituzionale delle strutture private all’Asp di Cosenza, ha dato il via libera all’arruolamento di Villa San Pio, di proprietà di… sua moglie, Antonella Lorè, nei generosi ranghi delle galline dalle uova d’oro della sanità cosentina. Il classico caso-limite di controllore-controllato e che però è passato agli annali come acqua fresca, visto che questa storia di ordinaria “follia” va avanti da un decennio.

Antonio Scalzo, già nominato direttore sanitario dal famigerato Franco Petramala per intercessione di una componente della vecchia Dc, molto vicina all’allora governatore Loiero, viene poi nominato dal depresso Mauro direttore f.f. della U.O.C. Cure Primarie del Distretto di Cosenza; a breve distanza, Mauro è costretto però a revocare l’incarico per effetto di una sentenza del tribunale di Cosenza-Sezione Lavoro. E sapete dove viene mandato Scalzo, la cui compagna, Antonella Loré, lo ricordiamo, è proprio la titolare di Villa San Pio a Dipignano? All’accreditamento cliniche, ovviamente. Un ruolo che aveva già ricoperto fino al 2008 e grazie al quale aveva portato a termine il colpaccio Villa San Pio, realizzata al tempo in cui era direttore sanitario con Petramala. Un capolavoro da record!

Palla Palla e Antonello Scalzo

Siamo nel 2007. Villa San Pio Srl è stata costituita il 22 maggio 2007, iscritta alla Camera di Commercio il 14 giugno 2017, da Gianluigi Spina, cugino di Antonio Scalzo. Passa poco più di un anno e il 9 giugno 2008 Antonella Lorè, facendo da procuratore alla figlia, acquista, come da atto del notaio Camilleri, l’intera quota di partecipazione sociale da Giancarlo Spina, altro cugino di Scalzo.

Da gennaio 2006 ad aprile 2010 Antonio Scalzo è direttore sanitario dell’As4 di Cosenza, presidente del comitato etico-aziendale e presidente della commissione per l’accreditamento istituzionale delle strutture private (fino a gennaio 2008).

L’11 giugno 2008 Villa San Pio, dopo appena due giorni (!) dalla firma dell’atto notarile da parte di Antonella Lorè, ottiene l’autorizzazione regionale ovviamente grazie a Scalzo e dopo poco più di un anno, il 30 novembre 2009, l’As4 di Cosenza con delibera n. 5250, attesta l’esistenza dei requisiti per l’accreditamento. Che viene concesso con DPGR 1/2011. Il che significa rimborsi per centinaia di migliaia di euro, come tutti sanno. Un prodigio della scienza! Nel giro di due anni e mezzo Villa San Pio ha bruciato le tappe con tempi da record, considerata la burocrazia che ci ritroviamo, un prodigio di efficienza. E non c’è neanche nulla da commentare per quanto sono pacchiani e grossolani i motivi del conflitto di interessi, che si pone automaticamente al di sopra di ogni legge o comunque in grado di aggirarla senza che nessuno spiccichi una sola parola di protesta. Tutto regolare. Talmente regolare che Scalzo è già al lavoro per mettere a segno altri colpacci: uno a Laurignano e un altro nella zona di Gergeri.

Quanto alla legge, volete sapere com’è finita la querelle dell’incarico di direttore della UOC Cure primarie di Cosenza revocato da Mauro? Scalzo è diventato direttore della stessa UOC del Distretto Valle Crati. E tutti i salmi finirono in gloria.