Giovanni Palpacelli non ce l’ha fatta a rimanere su questa terra in tempo per festeggiare insieme ai cosentini la squadra e il calciatore che hanno battuto il suo record ovvero quello di segnare il gol decisivo per una vittoria del Cosenza a Reggio Calabria dopo 58 lunghissimi anni. Si trattava del Cosenza di Braglia e dell’attaccante Mendicino, che segnò il gol della vittoria proprio a ottobre del 2017 in quel campionato di Serie C che poi si concluse con la straordinaria promozione conquistata ai playoff partendo dal 7° posto.
Palpacelli è venuto a mancare circa 11 anni fa (il 16 dicembre del 2011) a San Benedetto del Tronto. Lui era originario di Ancona ma da un po’ di tempo si era trasferito sulla Riviera delle Palme. I suoi amici e i suoi tifosi, anche a Cosenza, lo chiamavano “Cecio” perché era un’ala destra vecchia maniera, piccolino quasi quanto un cecio, tutto scatto e tecnica individuale, con propensioni offensive innate quasi istintive. Un grandissimo talento. Prima di arrivare a Cosenza era stato protagonista della storia del Pescara: sei stagioni con la maglia biancazzurra, dal 1950 al 1956, nel mitico “Rampigna” e la gente, oltre al talento, ricorda di lui la sua grande umanità.
A Cosenza arriva nel 1957 quando la società è passata nelle mani di Salvatore Perugini e si sta costruendo lo “squadrone” per vincere la Serie D e tornare in Serie C sotto la guida di mister Bellini. C’è il bomber Mario Uxa ma anche Cuoghi, Colosio e Di Clemente, che insieme a lui compongono uno straordinario pacchetto offensivo. E poi i vari Borgo, Delfino, Bolognesi e Bordignon, che formavano una mediana insuperabile. Il Cosenza vincerà a mani basse quel torneo e quella stessa squadra, l’anno successivo, giusto con qualche ritocco, sfiorerà il clamoroso “doppio salto” perdendo il duello con il Catanzaro per un solo punto dopo un’annata fantastica.
E’ proprio in quella stagione che Giovanni “Cecio” Palpacelli realizza il gol della vittoria a Reggio Calabria. E’ il 26 aprile del 1959 e quella partita sarà ricordata per gli incidenti che seguirono al fischio finale con una fitta sassaiola e le camionette della polizia impegnate a disperdere la folla inferocita fuori dallo stadio. Palpacelli aveva segnato il suo gol con un tiro dal limite dell’area dopo una sgroppata alla sua maniera e il portiere gli aveva dato una mano facendosi passare la palla sotto il corpo. Una vittoria importantissima che è rimasta un unicum per 58 lunghissimi anni.
“Cecio” sarebbe rimasto a Cosenza anche nella stagione successiva, ancora in Serie C, poi andò via e mancò per un solo anno l’annata del ritorno in Serie B, nella stagione 1960-61. Lo avrebbe meritato come e più degli altri perché Palpacelli è rimasto una colonna nel ricordo dei tifosi silani che hanno ormai più di settant’anni e non solo per quel gol a Reggio Calabria.