12 Ottobre Manifestazione Studentesca
Anche questo primo giorno di scuola è passato. Passano gli anni, passano i primi giorni di scuola, ma la voce di noi studenti è ancora inascoltata.
Quest’anno ci prepariamo a gridare più forte!
Il 12 ottobre alle 9.00 ci troveremo a Cosenza, in piazza Loreto ma anche in altre 50 città italiane.
Per diritto allo studio nel nostro paese si intende quell’insieme di servizi e contributi economici che servono a garantire a tutti gli studenti la possibilità di poter portare avanti un proprio percorso formativo indipendentemente dalle proprie condizioni economiche.
È vergognoso come ancora oggi ci siano studenti costretti ad abbandonare gli studi,che si tratti di scuole superiori o università, per problemi economici.
Dall’insediamento del nuovo Governo l’istruzione è la grande assente dell’agenda politica del nostro Paese: dispersione scolastica, disuguaglianze e sfruttamento rimangono realtà all’ordine del giorno. L’istruzione gratuita e di qualità è ancora un miraggio, oggi più che mai lottare per ottenerla è una necessità!
L’unico “piano” proposto e approvato dall’attuale governo circa l’istruzione è stato “Scuole Sicure”: si è deciso di stanziare 2,5 milioni di euro per istallare telecamere nelle scuole e polizia permanente davanti ai nostri cancelli per abbattere lo spaccio. Per ora “scuole sicure” sarà attuato in 12 città, ma la “speranza” di Salvini è che potrà essere adottato in tutta Italia.
Questa sperimentazione non è altro che l’ennesima dimostrazione di forza da parte delle istituzioni nei confronti di noi studenti. Questi atteggiamenti intimidatori e repressivi portano solamente alla stigmatizzatizzazione della nostra generazione e del ragazzo di turno trovato con qualche grammo di hashish.
Per voi rendere sicura una scuola è mettere vigili e telecamere? Per voi rendere sicura una scuola è spendere 2 milioni e mezzo di euro per combattere lo spaccio?
È ridicolo che in una regione come la Calabria nella quale il 94% delle scuole risulta essere privo di agibilità statica, si possa pensare di spendere soldi pubblici per mettere forze dell’ordine davanti i nostri istituti.
Per noi “Scuole Sicure” sono quelle che non rischiano di crollare perché mancano fondi per ristrutturarle. Per noi “Scuole Sicure” sono quelle dove veniamo accolti da professori, non da vigili.
Lo spaccio è un problema, ma le soluzioni sono altre. È più efficace il dialogo volto al confronto tra studenti ed educatori rispetto ad azioni di criminalizzazione nei confronti di noi ragazzi.
Saremo noi ad alimentare il cambiamento: vogliamo scuole, Università e città aperte ai nostri bisogni e alle nostre aspettative.
Welfare, conoscenza ed inclusione per un nuovo modello di società. Non è più il momento di aspettare, è tempo di cambiare!