Cosenza, tifoseria appassionata e mortificata: “E lui si riempie le tasche”

Una tifoseria appassionata nonostante le continue mortificazioni. A Cosenza c’è grande fibrillazione per l’esito dei playout contro il Brescia e sullo sfondo non può che esserci lui, il patron Guarascio, inevitabilmente in ogni pensiero del tifoso medio che ormai non solo è disincantato ma non può fare a meno di urlare la sua amarezza. Sui social, l’algoritmo propone decine e decine di post sull’argomento Cosenza Calcio. 

Fino a quando ci sarà Guarascio il destino del Cosenza sarà solo questo: sempre negli ultimi posti in attesa di una culata, mentre il padrone ingrassa il suo conto corrente.
Voi continuate a riempire lo stadio, a fare coreografie, a comprare biglietti, ad arricchirlo. I miei soldi non li vedrà mai più.
E non sono meno tifoso di voi. (Sergio Crocco)

Ti racconto una cosa senza fare nomi tranne uno. Tempo (non tanto) fa ci fu una cena a casa di Rigione, e Rigione disse nell’incredulità sua e dei commensali che Guarascio prima della partita entrava negli spogliatoi caricando i giocatori dicendo “fatelo per i tifosi che se lo meritano”. Il pensiero di Rigione fu “minchia, questi lo contestano, lo mandano affanculo e lui dice queste cose?”. Beh, morale della favola, da quando ha vinto nuovamente l’appalto non sta scendendo più negli spogliatoi. Questo è Guarascio. Non vado più allo stadio da tre anni e non ritornerò quando ci sarà questa merda. (Loris Rugiero)

La lungimiranza di un “imprenditore” (?) che non capisca, lui ne e’ l’esempio, che investire una nemmeno così considerevole parte dei suoi lauti introiti nell’acquisto di due/tre elementi di grosso calibro (tra i quali una punta degna di questo nome), avrebbe consentito ritorni economici esponenziali (sponsor, diritti, affluenza di pubblico), la dice lunga su quello che il summenzionato, valga come tale: zero. Spero che costui, quanto prima, qualsiasi sia l’esito di questo ennesimo, infausto campionato, liberi la mia, la nostra città, dalla sua presenza. Una volta per tutte. (Valerio Calendino)

Se ci dovessimo salvare con ulteriore miracolo, campo o riammissione che sia, non credo proprio se ne andrà. Ricominceremo con l’arte dell’improvvisazione. Altra cosa se dovessimo retrocedere, in questo caso non avrebbe alcun motivo per restare considerato che avrebbe contro tutta la provincia, inclusi i pochi suoi attuali sostenitori. (Camillo Toscano)

Condivido tutto. Ma non possiamo augurarci una retrocessione per liberarci da questo pseudo imprenditore… Siamo arrivati alla conclusione che purtroppo è l’unico modo, altrimenti ennesimo anno di serie B senza alcun progetto, sperando nel destino.

Tranquilli che Genuzzu il genio del Male ha già programmato tutto, fa salvare il Brescia che Cellino ha già venduto, si accolla il rischio della possibile riammissione e mal che vada si becca i soldi del paracadute, la vendita di Florenzi e le nuove aggiudicazioni degli appalti pubblici. (Andrea Corvino)

E lui si riempie le tasche, ogni anno stessa spiaggia e stesso mare… Ora tocca incontrare il Brescia: cari tuttologi, secondo il vostro giudizio è alla portata del Cosenza oppure e più forte del Cagliari? Vi ricordo che in serie C è andato il Benevento che sulla carta era più forte del Frosinone che ha vinto il campionato… La verità è che il nostro allenatore non sa leggere le partite e non ha un gioco collettivo di squadra, ci sono giocatori validi che giocano in ruolo diverso e visto che in panchina c’è un incompetente… pensiamo a Bisoli che con una squadretta e arrivato a fare i playoff  (Saverio Perri)

Sarà necessaria la solita fortuna dei “dilettanti allo sbaraglio” che ci ha sempre accompagnato in questi anni direi abbastanza mediocri, caratterizzati da una gestione sportiva priva di ogni criterio logico/calcistico, guidata da un presidente che si è trovato in questa categoria per puro caso e che ha dimostrato nei fatti di non avere per niente le giuste capacità manageriali, la giusta visione, la giusta organizzazione per competere in questo contesto. (Domenico Simonetti)