Cosenza. Turboli su Instagram (?!?): sapevo del pentimento di Porcaro e l’ho anticipato

Che i pentiti cosentini sono totalmente liberi di usare i social e il telefonino, e di fare un po’ come gli pare, non è certo una novità. Lo abbiamo già visto con il Tik Tok di Foggetti e non solo. A confermare questa strana usanza della Dda di Catanzaro l’attivo e arzillo profilo Instagram di Danilo Turboli dal quale non solo comunica con chi gli pare, ma addirittura, con una storia postata 8 ore fa, dopo aver appreso, evidentemente, dell’uscita della notizia del pentimento di Porcaro, spiega le ragioni della sua collaborazione con la giustizia. Che non coincidono però con quelle espresse nei suoi primi verbali da pentito, dove sosteneva di aver saltato il fosso perché desideroso di cambiare vita, pentito, nel profondo del suo cuore, di tutto il male che ha provocato. Nella storia postata su Instagram Turboli racconta, con il suo sgangherato italiano, le vere ragioni che lo hanno spinto a pentirsi: sedersi davanti ai giudici prima di Porcaro per non restare schiacciato sotto il peso dalle sue accuse. E poi la vendetta: Porcaro era l’amante della sua compagna, e da tempo aveva smesso di sostenerlo in carcere. Se Robertino non avesse annuciato il suo pentimento, Turboli, dice nel post, “io una cosa del genere non l’avrei mai fatto”. Come sia possibile tutto questo, proprio non ce lo spieghiamo.

Il testo pubblicato da Danilo Turboli sul suo profilo Instagram:

“Mi faccio sentire giusto per precisarvi alcune cose se io ho fatto questo passo E perché ad ottobre avevo saputo tramite una lettera arrivata dalla mia ex ragazza dell epoca che roberto mi ci aveva tradito dove roberto mi diceva che stava facendo pentito e io lo anticipato che prima che lui rovinava a me mi sono andato ad autoaccusare le mie responsabilità se no io una cosa del genere non l’avrei mai fatto e io per colpa di roberto altri 20 anni di carcere non me li facevo che non mandava ne soldi e non mi pagava nemmeno l’avvocato me lo sono dovuto pagare da solo”.