Cosenza. Un Cozzolino (non) è per sempre

La nostra non è mai stata una crociata ideologica, o diffamatoria contro il signor Giuseppe Cozzolino, men che meno una forma di vendetta contro tutti gli abusi di potere, messi in atto dal suo ufficio, contro di noi. O per chissà quale altro motivo. Se abbiamo raccontato le avventure del signor Cozzolino è solo perché la verità storica e fattuale del suo operare da ben 18 ininterrotti anni presso la procura di Cosenza, gridava e grida vendetta.  Lo abbiamo più volte spiegato che a tirare in ballo il signor Cozzolino, con tanto di prove, non siamo stati noi che abbiamo solo raccolto “dichiarazioni” riscontrate dai “documenti”, ma testimoni oculari di intrallazzi, per lo più mazzettari e corruttori, a lui riconducibili. Abbiamo argomentato e dimostrato anche nelle aule dei tribunali che i nostri racconti su Cozzolino corrispondono alla verità dei fatti, sempre supportati da prove concrete: video e foto. E se non esiste ancora una verità giudiziaria, nonostante la chiamata diretta in correità in un affare di bustarelle del Cozzolino da parte di un corruttore, la colpa non è certo nostra. Nessuna procura ha mai voluto approfondire le prove da noi esibite, e quando l’hanno fatto tutto si è finito con la solita archiviazione. Il che dimostra tutta la potenza della casta che opera e lavora in procura a Cosenza. Godono di coperture e impunità ad alti livelli. Per lui, come per tanti altri del suo stesso rango, la pistola fumante non vale: è lui la Legge.

Se la chiamata in correità avesse riguardato un qualsiasi cittadino, la procura, anche solo come atto dovuto, avrebbe aperto un fascicolo. Ma su Cozzolino niente. Lui riesce ad uscire sempre indenne da ogni tempesta. Ed è questo che fa paura ai cittadini che sanno, e sono tanti, e stanno zitti: l’impunità dei potenti anche di fronte all’evidenza dei fatti, crea assoggettamento e produce paura.  La traduzione è semplice: mettersi contro certi potenti, o meglio mettersi contro personaggi che detengono un potere istituzionale di rilievo, non conviene. Si perde sempre. E non siamo di fronte al classico muro di gomma che ti respinge, a Cosenza il muro non respinge, assorbe, e ingloba. E c’è chi si lascia inglobare per paura, e chi per interesse. Nessuno può sfondare questo muro, e Cozzolino ha dimostrato di saper reggere botta a tutti i livelli. Il signor Cozzolino è senza ombra di dubbio un intoccabile, e a dirlo anche in questo caso non siamo noi, ma i fatti. Basterebbe solo approfondirli in maniera ufficiale. Del resto dopo 18 anni di servizio sempre nello stesso ufficio, qualche “conflitto d’interesse” si sarà pure creato, accertare se questo è avvenuto, a tutela dello stesso Cozzolino e della Giustizia, non ci sembra una richiesta diffamatoria. Gli elementi per aprire un fascicolo ci sono tutti.

Le spregiudicate frequentazioni del signor Cozzolino, quantomeno inopportune per il ruolo che ricopre – un pm non va a cena con l’indagato -, sono patrimonio di conoscenza di tutta la città. E tutti coloro i quali hanno avuto a che fare con lui, inteso come ufficio di procura, non conservano un buon ricordo. La città è piccola e la gente mormora, si potrebbe dire. Un brusio diffuso sul suo modus operandi che è sempre stato supportato dalla concretezza dei fatti narrati. Anche facili da riscontrare. Ma nessuno osa approfondire seriamente. Solo “inchieste di facciata”, necessarie per il troppo chiacchiericcio suscitato dai nostri articoli, con il solo scopo di spegnere polemiche e mettere una pezza al buco. Come si può pensare di avere Giustizia in città se la Giustizia a Cosenza non riesce neanche a guardarsi allo specchio? Cosa avrà di così speciale in mano Cozzolino per garantirsi coperture a tutti i livelli? Come fa ad arrivare a chiunque e a sistemare sempre le cose? Un avversario come Cozzolino, lo abbiamo imparato a nostre spese, è un nemico davvero temibile, capace di mettere a tacere, avvalendosi di intrallazzi e pesanti conoscenze, chiunque osi raccontare le sue “avventure”.

Fino a che ci sarà la nebbia ad avvolgere i luoghi della Giustizia, Cosenza non ha scampo e ogni tentativo di liberare la città dalla malagiustizia è destinato a fallire. Diradare la nebbia dagli uffici giudiziari non è cosa facile. Di fronte alla legge, Loro, sono più uguali di tutti noi, e di questo, purtroppo, visto il silenzio, ce ne dobbiamo fare una ragione. C’è tuttavia una grande soddisfazione: i potenti e gli intrallazzati non sopportano essere derisi e Cozzolino a Cosenza è ormai diventato una barzelletta: ormai tocca anche lui con mano che quando passa ride tutta la città e ormai ha capito che non potrà più prolungare oltre la sua permanenza a Cosenza. Un Cozzolino non è per sempre: il conto alla rovescia è già iniziato.