Cosenza, un ecomostro al centro della città e Occhiuto fa finta di non vederlo

di Santi Trimboli

Un ecomostro al centro della città. Uno sfregio all’architettura magnificata (piaccia o no) da Santiago Calatrava. Un pugno nello stomaco degli amanti del bello (quello non soltanto in natura). Una ferita nel cuore di quello che pomposamente viene glorificato come il “parco del benessere”.

Sì, bravo sindaco. Lei così attento ai bisogni dei cittadini, così intransigente nei confronti di quanti osano alzare la mano per esternare il loro malcontento, così premuroso nel proporre (pardon, imporre) le sue idee in tema di salvaguardia dell’ambiente, di vivibilità, di qualità della vita e tuttavia così remissivo da farsi addomesticare dal…cemento. Sì, bravo sindaco, bravo davvero (http://www.iacchite.blog/cosenza-bravo-occhiuto-un-ecomostro-sfregio-davanti-al-ponte-di-calatrava/).

Ma lei lo ha visto quel mostro di cemento che svetta imperioso davanti al ponte San Francesco di Paola? Ha mai alzato gli occhi verso quell’obbrobriosa struttura attardata nella sua realizzazione compiuta soltanto dal Covid? E non ha provato come una sorta di contrazione parossistica allo stomaco, uno spasmo incontrollato lungo tutto il corpo? No, sindaco lei non l’ha visto quel mostro. Non è possibile che lei abbia potuto dare il via libera alla sua realizzazione. No, lei quel mostro non lo ha visto. O fa finta di non vederlo. Forse per paura degli spasmi, delle contrazioni parossistiche? Fa bene, sindaco. E farebbe bene soprattutto a bacchettare quanti, certamente a sua insaputa, hanno firmato autorizzazioni, licenze e quant’altro. Faccia sentire la sua voce, sindaco. Come ha saputo fare in particolare in quest’ultimo anno. L’ambiente, la vivibilità, la grande, media e piccola bellezza prima di tutto. O no?